Calderoli e gli insulti alla Kyenge
Pm: il caso alla Corte Costituzionale

Udienza a Bergamo per il caso delle offese all’ex ministro Cécile Kyenge, che il senatore leghista nel 2013 definì «orango».

A settembre il Senato aveva dato il via libera all’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli per diffamazione ai danni dell’ex ministro Cécile Kyenge, ma aveva respinto la richiesta del Tribunale di Bergamo di procedere per il reato di istigazione all’odio razziale.

Nell’udienza del 27 ottobre il pm Gianluigi Dettori ha chiesto che il Tribunale sollevi il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato e che sia la Corte Costituzionale a pronunciarsi sul caso. I difensori di Calderoli, Davide Calvi e Domenico Aiello, hanno invece chiesto che il Tribunale riveda la contestazione a Calderoli sulla base del pronunciamento del Senato. Il legale di Cécile Kyenge, Andrea Ronchi, ha presentato una memoria chiedendo di approfondire la questione attraverso la Corte Costituzionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA