Caos pensioni, rimborsi Inps da agosto
750 € per chi ne prende 1.700 al mese

Rimborsi o no? E quanto? A chi? La «questione pensioni» si complica. E non è per niente semplice inquadrare il problema.

Infatti, se il recente decreto dell’esecutivo (il dl 65/2015) sembrava aver messo una pezza (con la decisione di rimborsi mirati e parziali) alla «voragine» aperta dalla sentenza della Corte Costituzionale sul blocco dell’indicizzazione delle pensioni voluto dal governo Monti per gli anni 2012 e 2013, ecco che un decreto ingiuntivo del Tribunale di Napoli, sezione lavoro, ha riaperto la questione accogliendo il ricorso di un pensionato e intimando all’Inps di pagare tutto il dovuto derivante dalla mancata indicizzazione. Quindi? Cosa effettivamente andrà pagato? Secondo il governo il decreto 65 resta il riferimento.

Dal primo agosto partiranno i rimborsi, seguendo lo schema del decreto: per gli anni 2012 e 2013 i pensionati con assegno tra circa 1.500 e 1.900 euro/mese riceveranno un rimborso pari al 40% della rivalutazione Istat; il rimborso sarà invece del 20% per la fascia 1.900-2.400 euro/mese e del 10% per la fascia 2.400-2.900 euro/mese. Bisogna poi calcolare il periodo successivo, cioè gli anni 2014 e 2015 che sommerà rispettivamente un ulteriore 8%, 4% e 2% alle fasce pensionistiche già dette.

Fatti due conti risulta che chi percepisce una pensione pari a 1.700 euro lordi mensili si vedrà resi il 1° di agosto 750 euro, chi ha una pensione da 2.200 euro lordi otterrà un assegno pari a 450 euro, chi invece possiede una quiescenza da 2.700 euro lordi percepirà appena 279 euro. Non sarà necessario fare alcuna domanda all’Inps, chi ha diritto al rimborso lo riceverà infatti in automatico ad agosto.

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