Carnovali: un viale alberato come sogno
Da oggi L’Eco è a San Tomaso de’ Calvi

Non è solo, per così dire, un quartiere. È la principale via d’accesso alla città per chi arriva dall’autostrada. Un biglietto da visita al momento non all’altezza e che merita molto di più, come un filare di alberi a incorniciare e valorizzare questo ingresso.

Poi, all’interno del rione c’è da sistemare il verde, insufficiente e maltrattato, manca l’asilo pubblico e una connessione diretta con Colognola. E, infine, perché non rivisitare l’intera area di via Spino, trasferendoci il mercato della Malpensata, facendolo diventare polo fisso di fiere all’aperto?

Sono ambiziose le idee di una nuova realtà presente a Carnovali, nata proprio per dare al rione una nuova anima. Si chiama «Coordinamento autogestito del Quartiere Carnovali» e vede la partecipazione della maggior parte dei soggetti presenti nel rione. Una bella squadra con le idee chiare, come spiega l’architetto Pietro Cabrini che ha assunto la carica di presidente pro tempore del coordinamento: «Voglio evidenziare che non si tratta di un comitato partitico - dice - semmai la nostra è politica sociale. Non pensiamo al nostro orticello, ma vogliamo pensare a un quartiere in maniera universale. Vogliamo tornare a un concetto di socialità forte, di partecipazione, di condivisione di percorso».

Da oggi i giornalisti de L’Eco di Bergamo impegnati nell’inchiesta dal titolo «Periferie del cuore» si spostano nel confinante quartiere San Tomaso de’ Calvi. Sul giornale di martedì 12 maggio i residenti quest’ultimo rione troveranno due pagine di presentazione con i dati dei residenti, i principali problemi da affrontare e il confronto con la situazione descritta cinquant’anni fa dalla redazione de L’Eco sotto la direzione di monsignor Andrea Spada. Chi volesse fare segnalazioni può scrivere a [email protected].

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