Cave a Rogno e Costa Volpino
ok alla sostituzione planimetrica

Piano Cave della provincia di Bergamo: il Consiglio regionale approva la sostituzione planimetrica dell'ATEg25 sui Comuni di Rogno e Costa Volpino. Il relatore Giosuè Frosio: «Nessuna modifica apportata a volumi e perimetro, solo un atto tecnico dovuto».

Via libera a maggioranza in Consiglio regionale, con il voto favorevole di PdL, Lega Nord e UdC, alla proposta di atto amministrativo per la sostituzione della planimetria relativa all'ATEg25 allegata al Piano cave della provincia di Bergamo (tale ambito estrattivo interessa i Comuni di Rogno e Costa Volpino).

Voto contrario è stato espresso dall'Italia dei Valori e da SEL, mentre i rappresentati del Partito Democratico e Elisabetta Fatuzzo (Pensionati) si sono astenuti.

“Si tratta di una proposta di atto amministrativo riferita a una delibera di Giunta che recepisce una sentenza del Tar - ha spiegato il presidente della Commissione Ambiente Giosuè Frosio (Lega Nord) -; in questo modo, su segnalazione della Provincia, mettiamo in regola un aspetto tecnico che non modifica né i volumi né i perimetri dell'ambito in questione, ma semplicemente aggiorna secondo le prescrizioni corrette la planimetria dell'area. E' pertanto falso affermare che questo provvedimento modifica il Piano Cave”.

Arianna Cavicchioli (PD) ha ribadito come l'astensione del suo gruppo “non è da riferirsi nel merito di questo specifico provvedimento, la cui approvazione nei fatti è un atto dovuto, quanto piuttosto va interpretata come richiesta e sollecitazione a rifare interamente il Piano cave della provincia di Bergamo, essendo quello attuale da ritenersi decaduto”.

Lo stesso concetto  (dobbiamo procedere subito alla stesura di un nuovo piano cave, quello esistente non ha più valore”) è stato evidenziato anche da Gabriele Sola (IdV), che ha però motivato il voto contrario del suo gruppo richiamndosi a un parere espresso dall'Autorità di Bacino del Fiume Po in data 18 maggio 2005, nel quale si sottolineava la necessità in merito all'ATEg25 di verificare e analizzare più approfonditamente le implicazioni legate al limite di scavo che prevede una profondità 35 metri e quelle legate alle interazioni di tale limite con la falda sotterranea. “Nei fatti – ha evidenziato Sola - questa relazione evidenzia possibili rischi in materia di dissesto idrogeologico nell'ambito estrattivo su cui ci stiamo pronunciando”.

Il presidente Frosio aveva però già evidenziato in Commissione come le preoccupazioni indicate nel parere dell'Autorità di bacino sarebbero state superate e risolte da successive analisi e verifiche tecniche svolte in modo approfondito dagli organismi competenti.

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