Centri islamici, il dopo Malpensata
Tre spazi nati tra Bergamo e Seriate

Fino agli ultimi mesi del 2013 a Bergamo, oltre al Centro islamico di via Cenisio (dove esiste l’unico luogo di preghiera autorizzato in città), c’era solo un’altra struttura dove gli immigrati islamici (ma anche diversi bergamaschi convertiti) si ritrovavano per pregare (il centro di via Cenisio è ormai troppo piccolo per contenere tutti).

Era alla Malpensata, in una ex fonderia in via Cabrini. Ora qui non si prega più: il Comune di Bergamo a fine 2013 ne aveva vietato l’utilizzo perché non destinato in origine a luogo di culto.

Così da via Cabrini è nata la diaspora: ufficialmente non si può parlare di moschee, ma di luoghi di ritrovo per letteratura dei testi sacri per i musulmani e per incontri culturali. E dalla vecchia associazione Banglo-Pak sono nati tre gruppi distinti. In via Quarenghi ha preso sede l’associazione Rahma. Allestito un centro islamico che ha anche locali dove si fanno i lavaggi rituali, un rudimentale minbar, il pulpito delle moschee da dove si dirigono le preghiera. Su questo stabile sono in corso accertamenti per sospetti abusi edilizi ( è a destinazione commerciale, non può essere usato come luogo di culto).

Il Comune ha fatto accertamenti anche per la sede dell’associazione «Al Madina», che da poco si è ricostituita, con un nuovo statuto, in associazione Al Madina II: i locali sono in via San Bernardino 18. «Ci hanno contestato che qui preghiamo, ma abbiamo comunicato al Comune che con il nostro nuovo statuto lo vieta espressamente – dicono – . Qui facciamo solo incontri sulle nostre tradizioni e cultura , leggiamo e studiamo il Corano. E siamo aperti anche per i bambini, dopo la scuola».

A Seriate, in via Tiepolo 6, a pochi passi dal Comune, in un vecchio negozio di bilance ha sede un nuovo gruppo, nato anche questo dall’ associazione Banglo-Pak (c’è ancora il nome sul campanello ndr): «Non esiste più, ora si chiama Al Huda ( «la giusta guida» in arabo ndr)». «Ma qui noi leggiamo solo il Corano, e facciamo incontri culturali» la risposta anche da qui.

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