Cgil, Cisl e Uil: «No ai centri commerciali aperti il 25 aprile»

Cgil, Cisl e Uil dicono «no» all'apertura dei centri commerciali il 25 aprile. La legge regionale (in vigore dal 2008) - scrivono - non lo prevedrebbe, ma molti Comuni stanno consentendo deroghe: e i sindacati ricordamo anche che durante le festività nazionali i lavoratori non sono comunque obbligati ad andare a lavorare.

Ecco il testo completo del comunicato
«A colpi di deroga, ci sarà qualcuno che dovrà passare il 25 aprile al lavoro in qualche centro commerciale della provincia. Ai sindacati di categoria stanno arrivando richieste di parere sulle deroghe per l’apertura che i Comuni vorrebbero concedere alle grandi catene di distribuzione, ipermercati e centri commerciali.

Oltre 10 Comuni bergamaschi hanno dato la possibilità d’aprire i punti vendita il 25 aprile. In alcuni casi la deroga alla legge è stata data senza nemmeno consultare, come previsto dalla norma, il sindacato.

La legge di riferimento è quella regionale del 28 novembre 2007, la n. 30, in vigore dal giugno dello scorso anno. In tema di orari degli esercizi commerciali la legge non consente l’apertura al pubblico in determinate giornate festive, fra cui appunto il 25 aprile.

La legge parla, tuttavia, di deroghe ai divieti, che possono essere concesse da parte dei Comuni, se motivate. “Dalle 8 aperture domenicali annue che si potevano realizzare fino a metà 2008, con la nuova legge regionale si è arrivati alla possibilità di tenere aperti i negozi 17 domeniche all’anno” fanno notare i tre segretari generali provinciali Paolo Agliardi della FILCAMS-CGIL, Alberto Citerio della FISASCAT-CISL e Maurizio Regazzoni della UILTUCS-UIL di Bergamo.

“In pratica, le nuove norme hanno permesso di raddoppiare le aperture. La legge indica con precisione che le aperture sono possibili ogni prima domenica del mese più l’ultima domenica solo nei mesi di maggio, agosto e novembre. A queste giornate festive, se ne possono aggiungere altre tre ogni 12 mesi su decisione e per deroga dei singoli comuni.

La Regione aveva escluso, però, l’apertura in determinati giorni festivi, come appunto il 25 aprile, salvo menzionare (in maniera contraddittoria) la possibilità di deroghe se motivate. Il sindacato è contrario, perché per la festività di sabato prossimo non c’è una motivazione sostanziale che giustifichi una deroga.

Si tenga conto, inoltre, che le normative prevedono che i Comuni scelgano, entro il 30 novembre di ogni anno, le tre giornate festive di apertura dei negozi a cui hanno diritto per l’anno successivo.Il 25 aprile non era stato scelto da nessuno nella programmazione fatta per il 2009.

Diciamo “no” a deroghe aggiuntive. In particolare diciamo “no” a quei Comuni che non hanno chiesto nemmeno il parere del sindacato. Tra l’altro, questo stillicidio di permessi non previsti durante festività nazionali dimostra il mancato rispetto della legge regionale da parte dei Comuni.

Il legislatore aveva cercato di salvaguardare la possibilità dei lavoratori di godere delle festività civili e religiose nell’arco dell’anno. Ora il diritto viene calpestato. Come FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL ci stiamo muovendo per tutelarlo. Intanto, ricordiamo che durante le festività nazionali i lavoratori non sono comunque obbligati ad andare a lavorare».

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