Chiamami Peroni, sarò la tua birra - Video
Ma ora la proprietà diventa giapponese

Il gruppo nipponico Asahi ha rilevato il marchio in possesso di un gruppo belga brasiliano.

La chiameremo «Peloni», un po’ all’orientale? Il marchio italiano della birra Peroni passa ufficialmente in mani giapponesi. Il gruppo Asahi ha infatti firmato un accordo col gruppo belga-brasiliano Ab InBev per l’acquisto della birra italiana e dell’olandese Grolsch. Un pezzo di storia del costume italiano che se ne va: un marchio diventato quasi sinonimo della bionda bevanda nel Belpaese. Memorabili le pubblicità sul refrain «chiamami Peroni sarò la tua birra». Guardate questo spot del 1971.

E ancora più indimenticabile il nazionalpopolare ragionier Ugo Fantozzi e la sua partita Italia-Inghilterra con «Frittatona di cipolle, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero».

Non è noto il valore della compravendita, ma nei mesi scorsi Ab InBev aveva riferito di aver ricevuto un’offerta da Asahi per 2,55 miliardi di euro per un pacchetto comprendente anche la britannica Meantime.

L’operazione sarà effettuata in contemporanea con l’acquisizione della sudafricana SabMiller (che controllava i due marchi Peroni e Grolsh) da parte di AbInBev, una transazione annunciata a novembre scorso che vale 112 miliardi di euro. Per ottenere l’approvazione delle autorità garanti della concorrenza che puntano a evitare un eccessivo dominio del mercato da parte un singolo attore, AB Inbev gia’ a inizio dicembre si era impegnata cedere i due marchi.

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