Chiedimi se sono felice (su Twitter)
A Bergamo l’umore è così così

Una curiosa classifica in tempo reale basata sui tweet che vengono giornalmente messi in rete. Lodi in testa, Bergamo maluccio...

Chiedimi se sono felice. No, non è il film di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma il senso della classifica elaborata settimanalmente da Voices from the blogs, una Academic Company leader in data analytics, business intelligence, web-reputation e web-sentiment, sviluppata presso l’Università degli studi di Milano. Tra le varie analisi proposte, c’è anche quella della Twitter felicità. «Gli utenti di Twitter cinguettano continuamente la loro felicità o il loro disappunto. Dal 31 gennaio 2012 Voices from the Blogs ) ha analizzato oltre 120 milioni di Tweet raccolti giornalmente sulle 110 provincie italiane allo scopo di sondare la felicità e il suo contrario, cercando di identificare quali sono le cause che rendono gli italiani più o meno felici».

«Ciò che rende unico l’indice iHappy di Voice è il suo essere basato interamente sulle reazioni istantanee dei singoli individui agli avvenimenti che accadono nella vita di ciascuno e che possono incidere positivamente o meno sul proprio livello di felicità. Questi avvenimenti possono essere i più disparati: la nascita di un figlio, il litigio con la fidanzata, un compleanno da festeggiare, una bella giornata di sole, la vittoria della propria squadra del cuore, un furto subito, una passeggiata nel centro città. Per urlare la propria gioia o rabbia, 140 caratteri sono più che sufficienti. In altre parole, l’indice di felicità calcolato da Voices riflette uno stato essenzialmente soggettivo e personale. Al contrario, le classifiche basate sulla qualità della vita delle città italiane sono normalmente costruite a partire da indicatori aggregati che si riferiscono ad aspetti strutturali: il reddito medio pro-capite, il livello di occupazione, i servizi legati al tempo libero, ecc...

Entrando nel dettaglio, nella settimana che si sta concludendo, la città più felice d’Italia sarebbe Lodi: a metà classifica Monza, chiude Catania, rispettivamente con un indice percentuale di 59,9, 8,5 e 5,5. E Bergamo? A fronte di una media nazionale delll’11,6%, siamo al 38° posto con il 9,8. Come dire che l’umore non è dei migliori.

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