Città Alta e aperta: i dissuasori sono ko
Gori: il problema è che nessuno li ripara

La fortezza costruita negli anni ai piedi delle Mura di Città Alta per «proteggerla» dal traffico di auto e moto sta, piano piano, crollando.

Da qualche tempo a questa parte i bergamaschi lo hanno capito e ne stanno approfittando, sorpassando i varchi d’accesso senza timore di ricevere multe e senza dover ingegnarsi per evitare i dissuasori mobili. Questi infatti risultano costantemente abbassati sia durante le domeniche che durante le serate di venerdì e sabato, ovvero nei momenti diventati off limits per auto e moto non autorizzate ad accedere a Città Alta.

Sono rimasti i cartelli che indicano l’inizio e la fine della zona a traffico limitato, sono rimaste le indicazioni sugli orari in cui è possibile accedere a Città Alta e quelli in cui invece non si può, così come sono rimasti gli spartitraffico appositi, ma quello che manca sono proprio i dissuasori mobili: a filo d’ asfalto si intravede solo la «testa» di questi ma, evidentemente, non è abbastanza perché possano svolgere la loro funzione.

La spiegazione di questa anomalia arriva da un allarme, lanciato con una certa amarezza, dallo stesso sindaco di Bergamo Giorgio Gori che ha ammesso la sua impotenza di fronte al problema dei dissuasori mobili non funzionanti: «La situazione è sotto gli occhi di tutti. Ci sono alcuni dissuasori che non funzionano e c’è chi se ne approfitta. Quello che non tutti sanno è che negli ultimi mesi abbiamo tentato in tutti i modi di farli aggiustare, ma abbiamo scoperto che tutte le ditte che se ne occupano sono fallite o non sono più in attività. Insomma, nessuno li sostituisce. E ora dovremo vedere come fare».

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