Clonavano i videopoker per truffare il fisco
Tre persone agli arresti domiciliari

Peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato: sono le accuse per le quali tre persone sono finite agli arresti domiciliari al termine di una indagine Guardia di finanza di Bergamo che ha permesso di sgominare una banda specializzata nella clonazione di slot machines. Nel corso di alcune perquisizioni, i militari hanno anche sequestrato undici slot machines, 14 immobili e quote societarie riconducibili ai tre indagati, per un valore di circa cinque milioni e mezzo di euro. Secondo i risultati dell’indagine, iniziata a marzo, due società bergamasche per la gestione degli apparecchi da intrattenimento e i titolari di alcuni locali, manomettevano le schede di trasmissione dei dati installate sui videopoker, sfuggendo così al monitoraggio della rete telematica gestita dai Monopoli di Stato. Le tre persone indagate avrebbero clonato le schede hardware delle macchine da gioco e in sostanza inviavano ai contatori di controllo delle giocate un numero inferiore del reale di quasi dieci volte. In due anni, attraverso questo meccanismo, i gestori di 60 slot machines hanno generato ingenti disponibilità finanziarie pari ad oltre cinque milioni di euro, sottratte al fisco. Altre 18 persone, titolari dei locali dove erano state installate le apparecchiature truccate, sono state denunciate a piede libero per concorso nella truffa.(09/10/2007)

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