Colognola, le «pasionarie» dei cieli
«Stop ai voli aerei sulle nostre teste»

«Nel ’68 ero all’università, ma non ho mai partecipato a una manifestazione. E invece alla mia età mi sono ritrovata con il megafono, e pure a portare gli striscioni in Consiglio comunale».

Gabriella Pesce sorride nel salotto della sua casa di Colognola. Nella giornata quasi primaverile, la finestra è aperta. Così la conversazione ogni tanto deve fermarsi, giusto il tempo di un sorvolo. Sono state le preoccupazioni per i disagi causati dagli aerei e per l’impatto sul territorio a portare queste abitanti del quartiere (attorno al tavolo ci sono anche Silvia Arzuffi, regista che dal 2005 è tornata a vivere qui dopo anni milanesi, e Camilla Colnago, insegnante e nonna) a riscoprirsi «pasionarie». «Lo abbiamo fatto anche pensando ai nostri nipoti e al loro futuro», racconta Colnago.

La mobilitazione (innescata da un team prettamente femminile, ma poi allargata ad ampio raggio: gli iscritti all’associazione «Colognola per il suo futuro» oggi sono 130) è iniziata nel 2009. Anno in cui fu introdotta la nuova rotta di decollo da Orio, per effetto della quale i velivoli virano proprio sul quartiere. «Una scelta che ha migliorato la situazione altrove, ma aggravato quella di Colognola. Ci sembrava assurdo e ingiusto che tutto pesasse solo su un rione, che tra l’altro in base al piano di sviluppo aeroportuale risulta “non interferito”». All’inizio si collabora con i comitati aeroportuali di altre zone, ma un certo punto, sul tema della revisione delle rotte, le strade e gli obiettivi si dividono. Nel 2012, per darsi una veste anche ufficiale, nasce l’associazione «Colognola per il suo futuro».

E se le questioni sul tavolo rimangono molto complesse, c’è anche da considerare che «già nel 2013 il Consiglio comunale di Bergamo si è espresso all’unanimità sul fatto di non includere nessun quartiere residenziale tra le zone di rispetto. E lo stesso tema è presente nel programma della Giunta Gori». Insomma, per migliorare le cose «basterebbe che si concretizzassero le promesse già fatte». Le «pasionarie» di Colognola non chiedono di meglio: «Speriamo presto di non servire più, e di poterci dedicare ai nostri hobby - scherzano -. Ma fino a quel momento, non molliamo».

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