Con i primi caldi, i rischi nell’acqua
Ecco le principali cause di annegamento

Sono la stanchezza, l'imprudenza, l'eccesso di cibo e alcol e la brusca variazione di temperatura, ma anche la perdita di conoscenza nel momento dell'immersione, le cause principali delle morti per annegamento.

A rischiare -sono soprattutto i ragazzi (con una frequenza tre volte superiore a quella delle femmine) tra i 14 e i 19 anni. Dal Pronto Soccorso arrivano anche i consigli per aiutare una persona che ha rischiato l'annegamento: bisogna metterla in posizione orizzontale con la testa più bassa rispetto ai piedi. Bisogna poi liberare la bocca dalla presenza di corpi estranei e avviare immediatamente la respirazione bocca a bocca.

La società Italiana di Pronto Soccorso ha anche compilato una classifica delle più frequenti cause di annegamento: inesperienza, imprudenza, stanchezza, eccessiva sicurezza, intrappolamento (da oggetti che trattengono sott'acqua); improvvisa perdita di conoscenza: lo svenimento può essere causato da riflesso da immersione (quando la faccia tocca l'acqua e si rallentano le pulsazioni cardiache), riflesso traumatico dovuto a un tuffo da un trampolino molto alto e riflesso da inalazione occasionale d'acqua. Quest'ultimo è la causa del 10-15% delle morti per annegamento.

Molto pericoloso anche lo choc termico dovuto a una forte variazione di temperatura per chi fa il bagno con la pelle molto calda in acqua fredda. Attenzione poi a entrare in acqua dopo un pasto molto abbondante: il sangue, impegnato nella digestione, viene a mancare nel cervello e si sviene. Non c'è inizio di vacanze che non porti il suo carico di incidenti anche gravi in mare. Basta dimenticare i salvagente, obbligatori in barca, affrontare a nuoto un mare apparentemente solo mosso, ma con delle correnti che portano al largo e anche i più esperti rischiano. Dietro i tanti malesseri da spiaggia finiti fortunatamente bene inoltre, c'è la temuta (anche se poco rispettata) congestione.

Quando il malore si verifica in casa o in spiaggia quasi sempre basta far sdraiare e rianimare il paziente e tutto passa. Se invece la stessa persona si trova in mare, specie se è un mare difficile o agitato, non ha la forza di rientrare e può annegare. Qual è il meccanismo che scatena il malessere? C'è da dire che mangiare più bagno uguale congestione non è un fatto automatico. Essa si presenta generalmente quando chi ne sarà colpito non è in perfette condizioni fisiche e affronta uno sforzo particolarmente duro. I bambini, da questo punto di vista sono più fragili.

La lezione da imparare è semplice: evitare di immergersi in acqua, specie se particolarmente fredda, dopo mangiato. Mangiare poco durante le ore di spiaggia e preferire cibi a rapida digestione come i carboidrati a carne e salumi e grassi in generale. E soprattutto non avventurarsi in imprese troppo difficili. Pur amando il mare, bisogna imparare a temerlo.

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