Con la rotonda il dottore sarebbe vivo
I lavori fermati dal patto di stabilità

«Per quanto mi è possibile, farò di tutto perché riprendano i lavori. È evidente che se ci fosse stata quella rotatoria il dottor Filippi non sarebbe morto. Purtroppo, però, con i se e i ma non si va da nessuna parte».

Sono amare le parole che il sindaco di Mozzanica, Peppino Fossati, pronuncia all’indomani del tragico incidente in cui giovedì sera il medico del paese Alessandro Filippi, 58 anni, ha perso la vita.

L’uomo, in sella alla sua motocicletta, mentre faceva ritorno a casa da Fornovo San Giovanni (dove aveva il suo secondo ambulatorio) si è scontrato contro un’auto che si stava immettendo in strada all’altezza dell’incrocio fra l’ex statale 11 Padana superiore e la provinciale 185 Rivoltana.

L’incrocio fa parte del tratto dell’ex statale 11 che a Mozzanica, dalla fine del 2012 (i lavori sono stati formalmente assegnati alla ditta vincitrice dell’appalto il 5 novembre 2012), è soggetto a un intervento di riqualificazione di competenza della Provincia. Questo intervento, proprio al posto dell’incrocio dove Filippi ha perso la vita, prevede la realizzazione di una rotatoria di cui una porzione è già visibile.

«I cantieri sono fermi da due mesi – spiega il primo cittadino – : uno dei motivi è stato il cattivo tempo dell’estate. La causa principale, però, è che l’azienda non viene a lavorare perché non riceve dalla Provincia i pagamenti che le spettano. E così impiega i suoi uomini e mezzi su altri cantieri». Colpa del patto di stabilità.

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