Covid in Italia: nuovi contagi sotto i 20mila ma sale il tasso al 17,4%. Costa: su mascherina al chiuso si passi a raccomandazione

A livello nazionale Nuovi contagi sotto quota 20mila, con 18.380 casi rispetto ai 51.993 di domenica 17 aprile. Nelle ultime 24 ore le vittime sono 79, in calo sulle 85 registrate il giorno prima.

Sale il tasso di positività al 17,4% (domenica il 15%), aumentano i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 8 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite, e i ricoverati nei reparti ordinari sono 9.940, ovvero 182 in più rispetto a domenica. Questi i numeri del Covid in Italia per i giorni delle festività di Pasqua secondo il bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Dati che risentono però molto delle giornate di festa. Da rilevare infatti il crollo dei tamponi: 105.739 quelli molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore contro la quota già bassa di 334.224 di domenica. E solo fra due settimane si potrà stilare il bilancio di queste giornate, in termini di contagi, considerando anche il week end del 25 aprile e poi il primo maggio.

Si guarda ai dati soprattutto per la mascherina al chiuso per la quale la fine dell’obbligo è fissata al 30 aprile prossimo e si attende una verifica ulteriore annunciata nei giorni scorsi.

«In settimana - dice il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa - sicuramente ci si incontrerà e sulle mascherine verrà presa una decisione. Credo che la direzione sia quella che si passi a una raccomandazione perchè sono convinto che in questi due anni gli italiani abbiano preso una consapevolezza diversa, come per le mascherine all’aperto, vedo cittadini che le indossano ancora». Una riflessione, secondo Costa si può invece fare per i mezzi di trasporto. «Questa è la posizione che sostengo io e mi auguro che si possa arrivare a questa sintesi», dice.

Come per le mascherina a scuola: «Soprattutto durante le ore di lezione, quando i bambini sono seduti al loro posto, penso che oggettivamente anche per loro si possa valutare di non metterle. Questa è la posizione di Noi con L’Italia». E sul fronte del Green pass: «Non è che sparisce, semplicemente non viene più richiesto e non viene più utilizzato. Ma i criteri sono sempre quelli», spiega Costa che preferisce parlare di richiamo annuale, anzichè di quarta o quinta dose, «sul quale si attendono quelle che saranno le indicazioni della comunità scientifica». E per l’estate, secondo il sottosegretario, se verrà confermato un quadro in miglioramento (9.195 persone attualmente positive in meno nelle ultime 24 ore) l’obiettivo di un’estate senza restrizioni «è sicuramente raggiungibile». Dopo due anni di regole e restrizioni, soprattutto dopo che gli italiani si sono vaccinati, e hanno rispettato tutte le indicazioni del Governo, è giusto dare in questo momento messaggi positivi ed è giusto dire che ci sono le condizioni per un’estate senza nessun tipo di restrizioni», sottolinea.

Ma il banco di prova sarà a partire da metà settembre, anche in termini di possibile richiamo. «Non ha senso una quarta dose per tutti, mentre potrebbe averla in autunno, ma con i nuovi vaccini», dice il direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, Massimo Ciccozzi, sottolineando che «non ci sono nuove varianti. È sempre Omicron che si presenta in forme ricombinanti» e questo è un vantaggio sia per i vaccini che per la sintomatologia. Ma il virus continua a circolare. Da qui, dice Ciccozzi, la valutazione dello stop delle mascherine al chiuso con i dati di maggio. Possibile ci sia bisogno di una proroga delle mascherine al chiuso per il direttore sanitario dell’Ircss Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco per il quale occorre monitorare se si conferma il valore dell’Rt sotto soglia.

Intanto secondo il report vaccini sul sito del Governo, le quarte dosi in due giorni - giovedì e venerdì scorsi - hanno sfiorato le 15mila somministrazioni complessive (dopo il via libera agli over 80, agli ospiti delle Rsa e agli over 60 fragili) per un totale finora di 93.430. Ancora in calo invece le prime dosi e la somministrazione del vaccino Novavax.

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