Cresce il contagio: Rt in Italia a 0,99
«Innalzare le misure su tutta la nazione»

L’incidenza dei casi Covid in Italia a livello nazionale nella settimana di monitoraggio cresce rispetto alla settimana precedente: 135,46 per 100.000 abitanti.

Si confermano per la terza settimana segnali di tendenza ad un «graduale incremento nell’evoluzione epidemiologica» e si osserva un «peggioramento nel livello generale del rischio». Ciò richiede misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione. Lo rileva la bozza di monitoraggio Iss-ministero della Salute. Un «nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare a un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid-19»

Nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l’uno. Questo uno dei dati principali dell’epidemia emersi dal monitoraggio settimanale dell’Iss, come contenuto in una nota dello stesso Istituto diffusa nella mattinata di venerdì 19 febbraio.

L’incidenza dei casi Covid in Italia a livello nazionale nella settimana di monitoraggio cresce rispetto alla settimana precedente: 135,46 per 100.000 abitanti (8-14 febbraio) contro 133,13 per 100.000 abitanti del periodo 1-7 febbraio (dati flusso Iss), «lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti».

Nello specifico 10 Regioni e Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2 , in aumento rispetto alla settimana precedente. Una regione, l’Umbria, ha un livello di rischio alto. Sono 12 (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, la provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento, la Toscana e la Valle d’Aosta), rispetto alle 10 della settimana precedente, le regioni a rischio moderato (di cui 6 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 8 a rischio basso.

Sulla base del monitoraggio spetterà alla cabina di regia del ministero della Salute stabilire in quale fascia (gialla, arancio, rossa ma anche bianca) inserire ciascuna regione. L’Rt in Lombardia attualmente è di 0,95 ma il dato è in continua crescita anche per la circolazione delle varianti a maggiore trasmissibilità. «Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, si raccomanda il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale» sottolinea l’Iss-ministero della Salute. «Si ribadisce, anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità».

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