Crescita mondiale giù
Italia bloccata a zero

L’Ocse tira il campanello d’allarme sulla crescita mondiale. Nelle prospettive intermedie presentate a Parigi, l’Organizzazione internazionale per lo sviluppo e la cooperazione economica, rivede al ribasso le stime globali sul Pil per il 2019 e il 2020, paventando la peggiore performance mai realizzata dalla crisi del 2008.

Una scure impietosa, incluso per l’Eurozona e per l’Italia. Nel 2019, avverte l’Ocse nell’Interim Economic Outlook, la crescita mondiale dovrebbe rallentare al 2,9% prima di raggiungere il 3% nel 2020: si tratta di un taglio rispettivo di 0,3 e 0,4 punti rispetto al precedente outlook pubblicato a maggio.

Quello dipinto dall’Ocse è un quadro a tinte fosche anche per il nostro Paese, con una stima sul Pil pari a zero nel 2019 (invariata rispetto a maggio) e dello 0,4% nel 2020 (-0,2 punti sulle precedenti previsioni). Tra meno di dieci giorni, il 27 settembre, il governo deve indicare il nuovo quadro macroeconomico, con la Nota di aggiornamento al Def. Anche in vista del negoziato con Bruxelles, l’esecutivo giallorosso dovrà indicare la crescita e il deficit previsti per il 2019 e il 2020 a legislazione vigente. Le stime non sono ancora definite ma l’Italia appare comunque imbrigliata in una stagnazione economica.

«Le prospettive economiche mondiali continuano ad oscurarsi», ha avvertito la capoeconomista dell’Ocse, Laurence Boone, citando, tra l’altro, l’impasse dei negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti, la minaccia di un «no deal» sulla Brexit che potrebbe portare la Gran Bretagna alla recessione già nel 2020 con ripercussioni su tutta Europa, o anche l’acuirsi delle tensioni tra Giappone e Corea del Sud. Venti protezionistici che rallentano gli scambi commerciali a «un livello eccezionalmente debole», avverte l’Ocse.

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