Da Catanzaro indagato il patron di Rtl
«Nulla né da temere né da nascondere»

Lorenzo Suraci, patron di Rtl 102.5, l’emittente radiofonica privata più ascoltata d’Italia, è indagato dalla Dda di Catanzaro nell’ambito di un’inchiesta che nell’aprile dello scorso anno aveva portato a una serie di perquisizioni nelle sedi delle società del gruppo Rtl.

Fra queste la Gest.i.tel (controllata al 90% da Rtl), con sede in via Scotti, in città, per la quale lavora Nicola Tripodi, ritenuto il boss della cosca di Vibo Valentia.

E sono proprio i presunti rapporti fra quest’ultimo e Suraci che la Dda di Catanzaro vuole verificare. Alcune testimonianze vorrebbero, infatti, che le assunzioni di Tripodi e dell’architetto Giuseppe Fausto Congestrì, considerato da chi indaga personaggio di particolare interesse investigativo, siano fittizie, perché i due per la società non avrebbero mai lavorato.

Accuse che i legali di Rtl avevano a suo tempo respinto. «Sono stato in Procura, a Catanzaro, perché convocato dal signor Procuratore, dopo che mi è stato notificato un avviso di garanzia - conferma tra l’altro una nota inviataci da Suraci -. Non ho nulla né da temere né da nascondere».

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