Da Gorlago al cuore dell’Expo
La Milesi al lavoro con 100 operai

«Hanno già detto tutto gli altri». Quindi «grazie» e avanti. Invitato dal parroco di Quarto Oggiaro - il bergamasco di Martinengo padre Mario Vecchierelli -, Sergio Milesi dell’omonima impresa di Gorlago sale due ma proprio due istanti sull’altare improvvisato dentro la galleria che la sua impresa sta costruendo a Milano.

È l’opera d’arte della Zara-Expo, la strada che collegherà il centro della metropoli alla città che sta sorgendo per l’Esposizione universale. «Una sorpresa questi bergamaschi» diceva l’altro giorno l’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Marino, Carmela Rozza: «Una sorpresa non perché stanno correndo per completare l’opera (56 milioni di euro la base d’asta, appalto preso insieme alla bresciana Fimet che ha poi chiesto il concordato in bianco, ndr), ma soprattutto perché forse nessuno di noi si aspettava tanta disponibilità e tanta gentilezza che qui stanno, anche, facendo scuola tra la gente del quartiere, ferito da quest’opera. Ora ferito, ma poi sopra questa galleria sorgerà un parco da 16 mila metri quadrati, un polmone verde vicino all’Expo».

C’era anche lei alla Messa di Santa Barbara. Celebrata da padre Mario dentro la galleria artificiale sotto l’autostrada A4, l’hanno voluta Metropolitane Milanesi e «Milesi geom. Sergio» per dire grazie, per fermarsi un attimo, per fare il punto e per chiedere l’intercessione alla patrona di chi lavora nell’edilizia. «Perché questo cantiere dovrà essere finito alla svelta e ce la faremo. E perché speriamo che dopo l’Expo di lavori ne arrivino anche altri» spiega Maurizio Milesi, il figlio, fianco a fianco dei suoi operai nel freddo della galleria.

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