Delitto Crotti, ai domiciliari l’accusata?
Cassazione, la decisione oggi a Brescia

La difesa di Chiara Alessandri, tuttora in cella, ha chiesto la scarcerazione ai giudici della Cassazione.

Nella giornata di giovedì 27 giugno Chiara Alessandri, accusata dell’omicidio della compaesana Stefania Crotti, saprà se dovrà rimanere in carcere a Brescia o se potrà accedere al regime degli arresti domiciliari. Al termine dell’udienza di mercoledì, tenutasi nel palazzo di giustizia di piazza Cavour a Roma, la Cassazione si è infatti riservata la decisione, che verrà comunicata giovedì.

Chiara Alessandri, 43 anni, di Gorlago, è accusata di aver attirato in trappola Stefania Crotti, la moglie dell’uomo con cui la Alessandri aveva avuto una relazione, e di averla colpita furiosamente. L’episodio era accaduto il 17 gennaio scorso nel box della presunta omicida. La vittima era stata ritrovata carbonizzata nella campagna di Erbusco, in provincia di Brescia.

È «aggressiva, pericolosa, incapace di frenare le pulsioni criminose», aveva scritto il Riesame. Una personalità incompatibile con misure diverse dal carcere, scrivevano i giudici rigettando la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato Ceci. Il legale ha chiesto alla Suprema Corte di pronunciarsi anche sulla richiesta di trasferimento dell’inchiesta dalla procura di Brescia a quella di Bergamo. Secondo la versione difensiva, l’omicidio di Stefania sarebbe maturato nel garage di Gorlago, anche se dall’autopsia è emerso che la vittima sarebbe arrivata viva, seppur incosciente, nelle campagne della Franciacorta. Anche in questo caso la Cassazione si è riservata la decisione.

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