Dieci casi di violenza sessuale
segnalati nelle scuole superiori

Sono dieci i casi di violenza sessuale che altrettante studentesse delle scuole superiori bergamasche hanno denunciato lo scorso anno scolastico agli psicologi che gestiscono gli «Sportelli di ascolto» attivati dall’Asl negli istituti superiori della nostra provincia.

Grande o piccolo che sia, è un numero che non può certo passare sotto silenzio, non solo per la gravità dell’episodio, ma anche perchè si tratta certamente di un dato sottostimato.

«Quasi ogni anno - spiega lo psicologo Aldo Rovetta, responsabile del Servizio programmazione dell’Asl, area Famiglia e Conciliazione, che segue il servizio Sportelli di ascolto nelle scuole superiori - troviamo 5, 6, 7 casi di violenza sessuale, quest’anno però sono stati più di dieci. Tutte ragazze che hanno subito questa tragica esperienza e che faticano a raccontarla, a chiedere aiuto a qualcuno, oltre che a interrompere il rapporto che ha determinato questa situazione di violenza, provocata in genere da coetanei all’interno della scuola, ma anche da persone più grandi. E anche fosse solo per questo, lo “sportello” è un servizio davvero prezioso perché lasciare nella solitudine queste ragazze sarebbe veramente una cosa drammatica».

Lo «Sportello» nasce dalla collaborazione di Asl, Ufficio Scolastico, Consiglio di rappresentanza dei sindaci, cofinanziato dalla Fondazione Azzanelli Cedrelli. Quest’anno ha funzionato in 27 scuole per un totale di 23.825 studenti coinvolti. «Non è l’unico servizio dell’Asl per gli adolescenti - spiega Rovetta - infatti all’interno della rete dei Consultori è stato realizzato uno spazio Giovani, al quale possono rivolgersi liberamente ragazzi dai 14 ai 21 anni. Ma gli sportelli hanno un compito diverso e cioè fornire un punto di ascolto e consulenza a largo raggio».

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