Distributore di via Baschenis: «Il futuro
dipenderà dal livello di inquinamento»

Solo dopo che saranno eseguite le indagini geologiche si potrà conoscere il futuro dell’ex distributore di benzina di via Baschenis a Bergamo, per la conservazione del quale si era espressa ad aprile anche Italia Nostra.

È questo il senso della risposta dell’assessore Francesco Valesini a una interrogazione presentata da Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia-An) e Alessandra Gallone (Forza Italia).

La società proprietaria dell’immobile (Rondini srl) e il gestore del distributore, spiega l’assessore «si erano dichiarati disponibili a cedere gratuitamente l’immobile e a farsi carico dei relativi lavori di bonifica, senza precisarne però con esattezza e secondo le norme previste, la loro consistenza».

Gli uffici comunali hanno richiesto che venissero eseguiti indagini geologiche: l’obiettivo, precisa Valesini, è «di conoscere in modo più approfondito, la reale consistenza dell’inquinamento prodotto nel sottosuolo in oltre ottant’anni di attività di distribuzione del carburante. Intervento che dovrà riguardare sia la parte di area libera che quella attualmente occupata dal sedime dell’edificio».

Se il livello di contaminazione risultasse minimo, spiega ora il Comune, «potrebbe essere sufficiente l’inertizzazione degli stessi, mentre se, al contrario, si dovessero riscontrare valori superiori, e a una maggiore profondità, sarebbe necessario rimuoverli dal sottosuolo con tutte le conseguenze del caso».

Erro perché «solo al termine di questa indagine, sarà quindi possibile fare le opportune valutazione inerenti all’eventuale cessione gratuita dell’immobile esistente. Lo stesso dicasi per quanto concerne gli eventuali successivi costi di ristrutturazione, gli oneri connessi alla sua gestione e manutenzione, e all’eventuale alienazione o locazione a soggetti privati».

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