Doccia fredda per i locali serali Palafrizzoni anticipa la chiusura

Chiuderanno tutti alle due. L’ha stabilito Palazzo Frizzoni per i locali di somministrazione di bevande e ristorazione, facendo propria la legge regionale sugli orari di chiusura: se il regolamento sarà approvato dal Consiglio comunale – ed entrerà quindi in vigore – nessun locale, ristorante o bar potrà rimanere aperto oltre le due del mattino. L’unica eccezione ammissibile saranno i locali che svolgono anche attività di intrattenimento (ballo, musica dal vivo o cabaret) con regolare autorizzazione di polizia: per questi i gestori potranno presentare al Comune richiesta di deroga per allungare l’orario di attività che non dovrà comunque mai superare le 13 ore complessive a partire dall’apertura. Questa nuova regola andrà ad incidere soprattutto su tutti quei locali in città che fanno ristorazione fino alle quattro o le cinque del mattino, in particolare i pub. Non avendo questi la possibilità di svolgere attività di intrattenimento (per mancanza di spazio, di autorizzazioni di polizia) saranno costretti a ridurre l’orario di lavoro. La modifica non è ovviamente piaciuta ai gestori di questa categoria di locali: «Siamo esterrefatti di fronte a questo blitz della Giunta che senza un minimo di considerazione per le associazioni di categoria ha dato via libera alla modifica degli orari – ha commentato Gigi Parma, presidente provinciale del Conals, il Coordinamento nazionale locali serali –. Alla luce di questo ci sembra una presa in giro tutta la collaborazione che ci è stata richiesta per promuovere iniziative con lo scopo di non far migrare i giovani in altre province, quando poi l’intenzione vera da parte del Comune era quella di portare avanti sottobanco una cosa come questa senza il coinvolgimento delle parti sociali. Mai si è visto uno smacco del genere nei confronti di chi porta avanti sulla propria pelle come imprenditore un’attività per dare vitalità alla città». Quella dell’orario non è l’unica novità che la Giunta ha approvato per bar, ristoranti e pub. Sono stati introdotti anche nuovi criteri per il rilascio delle autorizzazioni, in merito alla localizzazione degli esercizi pubblici. Fino ad oggi la città era divisa in otto zone (sei Circoscrizioni, Città Alta e i Colli): un gestore aveva facoltà di spostare la propria attività solo all’interno dei confini della propria zona. Per esempio il proprietario di un bar a Colognola poteva trasferirsi a San Tomaso (stessa Circoscrizione), ma non a Longuelo o in centro. (24/11/2006)

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