Don Sergio, dolore e commozione
«Arrivava al cuore delle persone»

La pioggia è battente, eppure non ferma il continuo, sommesso e triste viavai di persone nella chiesa parrocchiale di Redona per rendere omaggio alla salma del parroco monsignor Sergio Colombo. Nessuno riesce a nascondere una lacrima.

La pioggia è battente, eppure non ferma il continuo, sommesso e triste viavai di persone nella chiesa parrocchiale di Redona per rendere omaggio alla salma del parroco monsignor Sergio Colombo. Nessuno riesce a nascondere una lacrima.

Non tutti vogliono parlare per la commozione, ma tutti custodiscono nel cuore un episodio, un incontro, una sua parola.

Gli ultrà atalantini hanno espresso il loro ricordo con la scritta «Don Sergio nel cuore» sui muri della casa civica. «È una scritta che dice tutto — racconta commossa Laura Medolago —. Io sono contro le scritte sui muri, ma per don Sergio l'avrei scritta anche io. Esprime l'affetto di tutti verso don Sergio e anche le sue premure verso i giovani, arrivando dove nessuno riusciva ad arrivare, anche al cuore degli ultrà atalantini, che incontrava da uomo a uomo, non esitando a richiamarli quando erano troppo effervescenti. E spero che questa scritta rimanga per un po' di tempo».

«Mi ero allontanato dalla Chiesa — confida Luigi Piantoni —, eppure don Sergio è riuscito a farmi riavvicinare alla fede e a farmi amare la Chiesa come casa accogliente, vicina a tutti. Parlando con me mi ha considerato una persona e non uno da catechizzare e convincere. Ricordo un episodio. Dopo il primo incontro con lui, andai alla Messa di mezzanotte di Natale. Nell'omelia disse che la sua missione di parroco sarebbe stata utile se avesse riportato anche una sola persona nelle braccia della Chiesa. In quel momento pensai: uno sicuramente c'è, sono io».

Anche oggi, alle 15, alle 18 e alle 21, momenti di preghiera comunitaria nella chiesa parrocchiale di Redona.

Tutte le testimonianze su L'Eco di Bergamo dell'11 ottobre

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