Droga dall'Africa alla Bergamasca
26 condanne per l'operazione Z4

Ventisei condanne, tra patteggiamenti e abbreviati, per un totale di oltre 120 anni di reclusione, tredici rinvii a giudizio, due assoluzioni e due non luoghi a procedere. È questo l'esito, in udienza preliminare, dell'inchiesta anti droga ribattezzata dai carabinieri «Operazione Z4», dal modello della Bmw utilizzata da uno dei principali indagati.

Per gli inquirenti, gli indagati - quarantatre tra italiani e, soprattutto, marocchini - avrebbero gestito un traffico internazionale di sostanze stupefacenti, dall'Africa alla Lombardia, in particolare verso la Bergamasca. Secondo gli inquirenti lo stupefacente arrivava dalla Costa d'Avorio e attraverso il Mali veniva portato in Spagna, quindi in Francia, di seguito in Olanda e da lì fino all'Italia. In tutto nel corso delle indagini sono stati sequestrati 190 chili di hashish, 5,9 chili di cocaina, un tir e cinque auto che venivano utilizzate dai corrieri della droga, 18 cellulari e 48 mila euro in contanti.

La maggior parte degli indagati, 23, ha scelto di affrontare il rito abbreviato, che in caso di condanna garantisce una pena più bassa di un terzo. In particolare Cherkaoui Jmaikh e El Meki Ennahy hanno riportato le condanne più pesanti: rispettivamente 9 anni di reclusione, e otto anni e 8 mesi. Sono stati quindi condannati Yassir Moubtahij (sei anni), Mohammed Ezzahy (1 anno in continuazione con un'altra condanna per droga), Hamid Hachimi (sette anni e 8 mesi), Hicham e Mustapha Ed Drihmi (sei anni ciascuno), Rachid Safiddine (otto anni), Adil El Hirech e Mustapha El Oirdi (sette anni ciascuno), Ahmed El Oirdi (sei anni), Khalifa Morchid (cinque anni), Cristian Cattaneo (tre anni), Cadly Trabelsi (cinque anni e 4 mesi), Pierluigi Donadoni (tre anni), Renato Maggi (due anni e 8 mesi), Adil Ouaqit (sei anni e 4 mesi), Luigi Occulto (cinque anni e 4 mesi), Bahjia Ouaqit (un anno e 10 mesi, pena sospesa). Per 14 di questi marocchini, a pena espiata, scatterà l'espulsione in quanto clandestini. Infine due italiani sono stati condannati per detenzione di armi (uno a due anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione, e l'altro a un anno), mentre cinque indagati (tra cui due italiani) hanno scelto di patteggiare pene tra un anno e otto mesi e tre anni e otto mesi di reclusione. Per le tredici persone mandate a giudizio (quasi tutti latitanti) l'udienza di smistamento del dibattimento è stata fissata per ottobre.

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