È un record: 36 catecumeni
«Grande ricchezza per noi»

«L’incontro con altri credenti e una intensa vita spirituale. Dimostrano una freschezza e gioia nella fede che colpisce anche chi crede da tanti anni». Don Andrea Mangili, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, parla dei 36 catecumeni che sabato sera in Cattedrale hanno partecipato alla Messa

L’incontro con altri credenti e una intensa vita spirituale. Dimostrano una freschezza e gioia nella fede che colpisce anche chi crede da tanti anni». Don Andrea Mangili, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, parla dei 36 catecumeni che sabato sera 8 marzo in Cattedrale hanno partecipato alla Messa presieduta dal vescovo Francesco Beschi, durante la quale si è svolto il rito della loro elezione, che apre l’ultimo tratto del cammino della loro preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, cresima, eucaristia) che riceveranno nella veglia pasquale.

Provengono da diverse Nazioni, segno ulteriore del carattere multiculturale che sta assumendo anche la terra bergamasca: 14 dall’Albania, 6 dalla Nigeria, 3 dalla Costa d’Avorio, 2 da Italia, Cuba e Repubblica Dominicana e 1 da Argentina, Bolivia, Burkina Faso, Ecuador, Ghana, Repubblica Ceca e Thailandia. L’età media è sui 30 anni: il più giovane ne ha 19, il più anziano 74.

La loro formazione dura due anni e inizia già dal primo anno con la presentazione al vescovo, da parte del parroco, del nome del catecumeno, perché sia iscritto all’itinerario formativo. Dal 2008 è attivo il Servizio diocesano per il catecumenato, formato dai direttori degli Uffici liturgico e catechistico, da due diaconi permanenti, dalle loro mogli e da una laica.

«La formazione del primo anno - racconta don Mangili - avviene a livello parrocchiale con un percorso costruito sulla vita dei catecumeni con incontri, celebrazioni, riti e iniziative affidato in primis ai sacerdoti, ai catechisti e ad accompagnatori laici. La comunità cristiana si prende cura del catecumeno, della sua crescita nella fede, del fargli vivere esperienze significative di liturgia, carità e servizio». Oltre a continuare nelle parrocchie, la formazione del secondo anno è anche a livello diocesano. «Si tiene un incontro mensile con tutti i catecumeni, con celebrazioni, ritiri, formazione. Molto significativo è il loro incontro con il vescovo a inizio Quaresima, tempo forte e intenso dell’ultima tappa di preparazione».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo di domenica 9 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA