Ecco i cartelli della discordia
Con Bèrghem e Città dei Mille

Dopo le anticipazioni e le polemiche dei giorni scorsi, il sindaco Giorgio Gori e l’assessore Giacomo Angeloni hanno presentato i nuovi cartelli che verranno posizionati all’ingresso della città.

Il toponimo Bèrghem rimane, ma ha dimensioni (decisamente) più ridotte. In un solo cartello conviveranno, su tre livelli differenti, la scritta Bergamo, il riconoscimento garibaldino di Città dei Mille e la denominazione in dialetto. Via lo stemma della città e anche il profilo di Garibaldi su sfondo rosso. Una decisione che, ad ogni modo, continuerà a creare discussione.

«Sono 8 e non 22 i cartelli che verranno sostituiti» hanno spiegato Gori e Angeloni «per una spesa di 180 euro l’uno». E il sindaco si è affrettato a precisare «di non essere contro il vernacolo, che comunque non è patrimonio esclusivo della Lega. Solo che nella precedente versione la scritta in dialetto era oggettivamente sproporzionata».

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