Estraneo ai fatti l'orfano di Rovetta
Yara, già interrogata l'«ex» di Fikri

Gli inquirenti sono riusciti a risalire alla sua identità: si tratta di un uomo del 1960, ora residente nell'hinterland di Bergamo. Sul suo conto sono stati compiuti alcuni accertamenti che escludono un suo coinvolgimento nella vicenda.

Fra le segnalazioni giunte agli inquirenti che indagano a San Lorenzo di Rovetta in relazione al caso Yara e all'uomo di Gorno (ormai defunto) ritenuto il padre biologico dell'assassino della ragazzina di Brembate di Sopra, c'era anche quella relativa a un ragazzo che, molti anni fa, venne ospitato dall'allora parroco don Gaetano Boffelli (morto nel 2012).

Proveniva – stando ai ricordi di paese – dalla Casa dell'orfano di monsignor Antonietti, alla Selva di Clusone. Chi ha fatto giungere agli inquirenti voci sul suo conto lo ricorda come un ragazzino un po' turbolento che, a un certo punto, così com'era arrivato, sparì da Rovetta.

Gli inquirenti sono riusciti a risalire alla sua identità: si tratta di un uomo nato nel 1960, ora residente nell'hinterland di Bergamo. È stato convocato in questura, dove è stato sentito. Sul suo conto sono stati compiuti alcuni accertamenti – fra cui anche il test del dna – che escludono un suo coinvolgimento nella vicenda di Yara.

Nei giorni scorsi è stata interrogata l'ex fidanzata di Mohamed Fikri, Fatija Sabri, sentita come persona informata sui fatti (la circostanza ha trovato conferme in procura). Era con lei che Fikri parlava al telefono (intercettato) quando pronunciò, fra le altre, la frase sospetta «l'hanno uccisa davanti al cancello», ora oggetto di incidente probatorio. La ragazza non avrebbe fornito agli inquirenti nuovi elementi di sospetto a carico di Fikri.

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