Fallito attentato con esplosivo
Due bergamaschi a processo

A Torino il 23 aprile si è aperta l’udienza preliminare per terrorismo a carico di due bergamaschi e un italo-svizzero, esponenti del movimento ecologista radicale Earth liberation front (Elf), sono accusati di essersi procurati in Piemonte l’esplosivo che nel 2010 doveva servire per un attentato al centro Ibm di ricerca sulle nanotecnologie a Ruschlikon, vicino a Zurigo. La necessità di tradurre in italiano una sentenza dell’autorità giudiziaria elvetica ha provocato un rinvio.

Silvia Guerini, 32 anni, Costantino Ragusa di 37 – entrambi di Bergamo – e Luca Bernasconi – nato in Svizzera ma che per anni ha lavorato in Italia come agricoltore – sono già stati processati a Bellinzona, ma anche la procura di Torino ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Erano stati fermati in Svizzera fa con esplosivi nell’auto e la rivendicazione di un attentato ancora da compiere all’Ibm. I tre erano stati fermati per un controllo stradale nelle vicinanze del passo dell’Albis, a Zurigo. Nel bagagliaio e sotto il sedile del passeggero avevano esplosivi e altri oggetti utilizzabili per assemblare una «bomba artigianale».

L’inchiesta, svolta con le autorità di polizia della Confederazione, si è radicata nel capoluogo piemontese perché si ritiene che il materiale, sia stato preso in consegna in Valchiusella, fra le montagne che separano il Piemonte e la Valle d’Aosta, per poi essere portato nella Confederazione dopo una tappa a Bergamo.

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