Falsi contratti di lavoro a stranieri
Arrestati padre e figlio avvocati

L’intercettazione: «Potremmo fare anche a Cuneo quello che da anni facciamo qui a Bergamo: soldi facili e pochi rischi».

Da questa frase, intercettata due anni fa dalla Questura di Cuneo, è partita una lunga indagine che ha portato a 11 ordinanze di custodia cautelare tra Bergamo, Brescia e Salerno. In carcere un praticante avvocato nativo di Salerno ma residente a Bergamo, dove gestiva un’agenzia di consulenza per stranieri, e il padre, avvocato di Salerno. Ai domiciliari altri due bergamaschi e sette immigrati

A parlare in quella telefonata era G. M., oggi 35 anni e praticante avvocato nativo di Salerno ma residente a Bergamo, dove gestiva un’agenzia di consulenza per cittadini stranieri. Secondo l’accusa, alcune società create ad hoc fornivano i falsi contratti di lavoro e producevano le buste paga con compensi in realtà mai versati ai finti dipendenti. Ma, visto che il contratto di lavoro è un documento indispensabile per ottenere il permesso temporaneo di soggiorno in Italia, gli immigrati potevano regolarizzare la propria posizione.

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