Fermata del treno all’ospedale
Risposta positiva di Rfi: si può fare

La fermata ferroviaria all’ospedale Papa Giovanni XXIII si può fare. La buona notizia la dà Alessandro Sorte, assessore (bergamasco) a Mobilità e infrastrutture della Regione, dopo aver ricevuto il via libera da Rfi (società di Fs).

Da venerdì 22 maggio la proposta «light» fatta dall’assessore regionale di comune accordo col presidente della Provincia Matteo Rossi (che nelle scorse settimane ha rispolverato il dibattito sul collegamento ferroviario Montello-Ponte San Pietro) si è fatta più concreta. I tecnici di Rfi hanno sentenziato quello che Sorte sperava, la possibilità cioè di far fermare un certo numero di treni diretti a Milano (via Carnate) sotto l’ospedale, che dai binari, dista meno di 150 metri.

Dal lancio della proposta (che prevede la realizzazione di banchina, pensilina e impianto informativo) i passi sono stati mossi velocemente: lunedì il sopralluogo coi vertici dell’ospedale e il presidente Rossi, venerdì l’incontro con Rfi che a Sorte, aveva promesso un primo studio di fattibilità sull’ipotesi di collegamento ferroviario.

E la risposta è stata positiva: «È arrivata una scheda dove Rfi ci dice che la proposta “light” è fattibile: alla domanda “si può fare?” ci è stato risposto “sì” - annuncia soddisfatto l’assessore regionale -. Rispetto al previsto i costi sono leggermente aumentati, con gli espropri che si dovranno fare il costo preventivato è tra i 2,5 e i 3 milioni di euro, ma si tratta di stime prudenziali (Sorte parlava di 1,5-2 milioni, ndr)».

Aumentano però anche i treni che potenzialmente si fermeranno all’ospedale: invece dei 6-7 al giorno ipotizzati dall’assessore, la società di Fs ne propone tra gli 8 e i 10 ,con un ritardo sui tempi di percorrenza di 3 minuti. «Ma le corse dei pendolari saranno escluse, come già detto», sottolinea Sorte.

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