Fontana bacchetta il governo:
«Bocciato il casinò di San Pellegrino»

«Il governo tradisce ancora una volta le promesse fatte e pensa solamente a far cassa, inserendo nella legge di Stabilità la messa a bando di 22 mila nuovi punti d’azzardo, sale giochi o spazi dedicati nei locali pubblici».

Lo dichiara il deputato bergamasco di Forza Italia Gregorio Fontana, che aggiunge come «non solo il governo Renzi, a giugno, ha lasciato scadere la delega relativa al riordino del “gaming” che avrebbe potuto portare rigore nella distribuzione delle slot e porre un freno al crescente fenomeno della ludopatia, ma adesso ha anche concesso un incredibile aumento dei punti d’azzardo che sono stati sempre evidenziati come i luoghi più insidiosi e distribuiti capillarmente sul territorio per lo più in modo incontrollato».

«Questa è la conferma che il governo è prigioniero d’interessi più grandi e probabilmente più redditizi, e non ha alcuna intenzione di combattere una grave piaga sociale come quella della dipendenza dal gioco d’azzardo. I numeri sono preoccupanti, se si considera che in Italia sono 16 milioni i giocatori d’azzardo, nella fascia d’età 15-64 anni, e se nel 2000 avevano giocato 4 miliardi, l’anno scorso ne hanno giocati legalmente 84,5, ovvero oltre un decimo della spesa complessiva delle famiglie, pari a circa 800 miliardi».

Inoltre, aggiunge Fontana, «il governo ha tradito anche l’impegno preso sulla possibilità di una riapertura sperimentale delle case da gioco, in particolare quelle di San Pellegrino e Taormina, luoghi che confinerebbero il gioco d’azzardo incontrollato in realtà ben definite, inoltre i nuovi casinò potrebbero essere un volano per lo sviluppo delle economie dei territori interessati».

E infine, sottolinea come «quella di Renzi è una vera e propria presa in giro, visto che fu proprio lui due anni fa, ancora sindaco ma già segretario del Pd, a firmare la proposta di legge d’iniziativa popolare dell’Idv contro lo “Stato biscazziere”. E poi mi chiedo, dove sono finiti tutti gli esponenti di sinistra, che s’indignavano e sostenevano raccolte firme anti slot? Forse, si sono adeguati al nuovo corso renziano».

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