Galina Potapenko, l’ultimo saluto
Ora le ceneri saranno trasferite in Russia

«È stata accolta questa mattina dai servizi cimiteriali del #ComunediBergamo la salma di Galina Potapenko, vittima del terrorismo a Tunisi». Questo il tweet pubblicato da Palazzo Frizzoni.

Nella mattinata di sabato 28 marzo, infatti, si sono celebrati i funerali della donna, nella chiesa del cimitero monumentale e con rito ortodosso: la 52enne russa viveva a Sarnico, è rimasta vittima della strage dell’attentato al Museo del Bardo a Tunisi del 18 marzo scorso, per mano dei terroristi integralisti.

Al termine del rito, la crematura e successivamente le ceneri saranno trasferite in Russia, Paese nel quale vivono ancora i genitori. Ad accogliere il feretro atterrato da Tunisi, il compagno Giuseppe Bettoni e i due figli, Evgeniy, residente con la famiglia a Credaro, e Dmitry, giunto dalla Russia.

La 52enne, originaria del Kazakistan ma naturalizzata bergamasca, era giunta nella nostra provincia 13 anni fa alla ricerca di una occupazione. Arrivata a Bergamo, qualche anno dopo aveva conosciuto il compagno Giuseppe Bettoni, con il quale conviveva da una decina d’anni a Sarnico. La donna lavorava come assistente domiciliare agli anziani dei centri del Basso lago alle dipendenze della cooperativa «Società Dolce», con sede a Paratico. Appassionata di crociere, amava viaggiare sul Mediterraneo. Con una amica russa, aveva quindi scelto di partire facilitata da una offerta a prezzo vantaggioso trovata a bordo della «Costa Fascinosa».

Assicuratasi il permesso da parte dei datori di lavoro, si era imbarcata per il last minute. Ma dietro l’angolo, l’aspettava un tragico destino, capace di trasformare una vacanza in dramma. Galina Potapenko, aveva scelto di scendere dalla nave per concedersi una visita allo storico museo tunisino. Un «mercoledì nero», scandito dall’inatteso blitz da parte della banda di integralisti armati di kalashnikov capaci di dare vita ad una onda lunga di dolore e terrore dall’epilogo noto al mondo intero: 23 vite umane perse, delle quali 19 straniere. La notizia della scomparsa della donna russa che viveva in Italia, rimasta colpita mortalmente dai proiettili nella giornata di fuoco di Tunisi, era stata ufficializzata il giorno successivo alla strage da parte del ministero russo.

Un epilogo, quello che ha tragicamente colpito Galina Potapenko, che non ha mancato di suscitare cordoglio e dispiacere soprattutto a Sarnico, cittadina dove la 52enne infermiera abitava con il compagno Giuseppe in via Crodarolo. Non sono mancati i momenti di preghiera in parrocchia e il cordoglio del sindaco a nome dell’intera cittadinanza. Poi la lunga attesa burocratica per il rimpatrio della salma.

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