Gilmour, 70 anni psichedelici - Video
La chitarra dei Pink Floyd è una leggenda

Una leggenda della musica psichedelica, l’inventore di solo entrati nella storia, una carriera da incorniciare. David Gilmour compie 70 anni con la tranquillità di un mito in piena attività. Due giorni fa alla radio è entrato in rotazione “In Any Tongue”, un nuovo singolo estratto da “Rattle That Lock”, il suo quarto album solista, pubblicato nel luglio 2015 e diventato un best seller mondiale.

In luglio, il 10 e l’11, verrà a suonare in Italia per due concerti all’Arena di Verona. Nel frattempo - e chissà se si tratta di un coincidenza - proprio due giorni fa il suo ex compagno nei Pink Floyd ed ex amico Roger Waters (che in settembre ne compirà 73) ha annunciato la produzione per il 2017 all’Opera di Montreal della versione sinfonica di “The Wall”, l’album che ha segnato una cesura profonda nella storia e nei rapporti della band. In più di 50 anni di carriera, Gilmour ha fatto della sua voce e del sound della sua chitarra un marchio inconfondibile, senza discussione uno dei “suoni” più riconoscibili della storia della musica popolare. Figlio di un docente all’Università di Cambridge e di una film editor della BBC, David Jon Gilmour è nato nel Cambridgeshire. La prima band, “The Rambles”, l’ha formata a 16 anni, nel 1962, l’anno successivo si è iscritto a un corso di livello A al College di Arts Technology nel Cambridgeshire.

È qui che incontra lo studente d’arte Roger “Syd” Barrett, il “Crazy Diamond” che fonderà i Pink Floyd e che nel 1967, quando già la sua mente consumata dagli acidi cominciava a vacillare, lascerà la band, sostituito proprio dal suo amico David. Un evento che ha cambiato la vita di Gilmour, il suono della band e la storia del rock perché è stata la formazione con lui, Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright a firmare gli album, da “Atom Heart Mother” a “Meddle” ad “Ummagumma” e poi “The Dark Side of The Moon”, uno degli album più venduti della storia, “Wish You Were Here”, “Animals” che hanno trasformato i Pink Floyd in uno dei miti più inossidabili della storia del rock. Sono molti anni che la band non sale sul palco se si eccettua la reunion del 2005 per Live 8: Richard Wright è morto nel 2008, Waters ha lasciato il gruppo trent’anni fa in un mare di acredine e pesanti vicende legali. Da quel momento, se pur in coabitazione con i Mason e Wright, è stato Gilmour la voce e il leader dei “Floyd”. Nel frattempo è entrato sia nella Hall of Fame del Rock’n’Roll che nella UK Hall of Fame ed è stato nominato Commendatore dell’Ordine dell’impero Britannico. Da molto tempo vive in un casa galleggiante sul Tamigi e prosegue serenamente, con l’aiuto della moglie, Polly Samson, la scrittrice che firma i testi dei suoi album (ma che ha scritto anche per i Pink Floyd) la sua carriera solista ben deciso a non riaprire il capitolo Pink Floyd, ben consapevole che i tanti fan che ascoltano i suoi album e seguono i suoi concerti sono adepti devoti del mito del gruppo che ha dato un suono alla faccia oscura della luna.

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