Hai perso il lavoro?
L’Asl ti aiuta con lo psicologo

Numerose ricerche hanno dimostrato che la perdita del lavoro e la disoccupazione incidono sulla probabilità di contrarre malattie e disturbi quali depressione, ansia, instabilità psichica, stress e sintomi conseguenti. C’è un aiuto da parte dell’Asl.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella «Carta di Ottawa», recita testualmente che «un altro aspetto fondamentale della promozione della salute è il riconoscimento della soggettività, ovvero che il modo di percepire la realtà da parte del soggetto influisce sul suo stato di salute», sottolineando come ciascuno di noi possa svolgere un ruolo attivo nella promozione del proprio e dell’altrui benessere.

Numerose ricerche hanno dimostrato che la perdita del lavoro e la disoccupazione incidono sulla probabilità di contrarre malattie e disturbi quali depressione, ansia, instabilità psichica, stress e sintomi conseguenti. La perdita del lavoro può comportare lo stravolgimento delle proprie abitudini personali di vita, favorendo l’approccio a nuovi comportamenti potenzialmente rischiosi per la salute psichica e fisica: assunzione di alcol o droghe, abitudine al fumo, isolamento sociale e drastica diminuzione dell’esercizio fisico. Inoltre, dal punto di vista psicologico l’integrazione sociale, ovvero la possibilità di riconoscersi positivamente nel proprio ruolo nella comunità, favorisce il prestigio e la sicurezza di sé e, quindi incrementa l’autostima.

Alla luce di ciò, si può comprendere come la perdita del lavoro condizioni e renda più fragile la nostra personalità. All’interno di questo quadro ambientale e personale s’inserisce il progetto promosso dall’Azienda sanitaria locale della provincia di Bergamo di un servizio di supporto psicologico rivolto a chi non ha più un’occupazione.

La perdita del lavoro produce un disorientamento nell’idea di sé e nella percezione del proprio futuro, influenzando e destabilizzando la persona, a volte in maniera profonda, sul piano sia sociale sia psicologico. Spesso si assiste ad una vera e propria crisi di identità, dovuta alla perdita di un ruolo sociale di rilievo. Dopo una temporanea fase oscura di crisi personale, in cui si rimane increduli di fronte alla situazione, possono scattare due atteggiamenti: l’ansia unita alla speranza di trovare qualcosa di nuovo o il totale disinteresse appesantito dal senso di impotenza. «Interiorizzare questa situazione di buio temporaneo, prenderne coscienza ed uscirne è possibile – spiega la dott.ssa Nadia Zanoletti, psicologa del Servizio di supporto psicologico aperto dall’Asl –. La crisi economica e lavorativa sembra travolga coloro che, identificandosi con il ruolo lavorativo ricoperto, rinunciano alla possibilità di governare la mente ed abbracciano pensieri negativi colorati di pessimismo e distruttività. Occorre ridimensionare il ruolo, fino a prima rivestito, perché il lavoro rappresenta una parte della vita. Possiamo scoprire, dentro di noi, la nostra forza segreta che consta nella capacità di re-inventarsi e trasformarsi». Proprio per questo, è stato attivato il servizio di supporto psicologico, in funzione - in via sperimentale - nei locali del Consultorio del Distretto Asl di Zanica, nel territorio di Dalmine.

Se, in seguito all’evento traumatico della perdita del lavoro, si riconoscono episodi di ansia, disorientamento, senso di impotenza, un calo di autostima accompagnato da tendenza all’isolamento, è possibile confrontarsi con la dott.ssa Zanoletti, esperta psicologa, disponibile per consulenze ogni mercoledì mattina dalle 8.30 alle 12.30, previo appuntamento telefonico al numero 035.4245546 o con contatto via e-mail a [email protected].

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