Il biscotto Bigio compie ottant’anni
Aprì a San Pellegrino nel 1934

Imitato ma inimitabile. Il biscotto di San Pellegrino, il biscotto di Bigio e la sua pasticceria festeggiano 80 anni. Lo faranno con un evento in programma la prossima estate: sui tavolini del bar di viale Papa Giovanni si espongono già le mini locandine dell’anniversario.

Imitato ma inimitabile. Il biscotto di San Pellegrino, il biscotto di Bigio e la sua pasticceria festeggiano 80 anni. Lo faranno con un evento in programma la prossima estate, ma già dalle prime settimane di questo 2014 sui tavolini del bar di viale Papa Giovanni si espongono le mini locandine dell’anniversario.

Ottant’anni di dolcezza che, ancora oggi, non ha conosciuto declino (la rivista Orobie gli dedicherà un ampio servizio sul numero di marzo).

Anzi, è sempre più richiesta, nella nostra provincia e nel Milanese, terra dove il biscotto ebbe una consacrazione, come souvenir tipico di San Pellegrino, della Val Brembana e della Bergamasca.

Merito di Luigi (Bigio, in dialetto) Milesi che, da Dalmine, dopo aver fatto l’aiuto pasticcere in un locale sotto i portici Colleoni di San Pellegrino, apre nel 1934, in piazza Marconi, la sua pasticceria. Dando subito alla luce la «Torta tre gusti», nata – come capita a volte nei sapori più fortunati – da un errore di preparazione, e quello che diventerà il famosissimo biscotto.

Doveva chiamarsi «Biscotto San Pellegrino», ma la Sanpellegrino, quella dell’acqua, iniziò a storcere il naso. Così ci si mise d’accordo per «Biscotto di San Pellegrino», poi per molti divenne semplicemente il biscotto del Bigio, come oggi riportato sulle confezioni.

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