Il centro da salvare, ricetta di Malvestiti:
partire dal commercio, non dall’urbanistica

I commercianti hanno bisogno del centro o è il centro ad avere bisogno dei commercianti? La domanda, apparentemente alla Marzullo, nasconde un nodo fondamentale nel dibattito sul futuro della città. Se non si definisce l’obiettivo di fondo, difficilmente si riuscirà a rivitalizzare il Sentierone.

E soprattutto bisognerà capire se l’amministrazione intende lavorarci anteponendo il commercio all’urbanistica e non viceversa. Il presidente di Ascom, Paolo Malvestiti (che è anche presidente della Camera di commercio), non ha dubbi: si deve partire dal commercio e dal turismo, non dall’urbanistica o dall’architettura.

Il centro di Bergamo soffre e alla distanza fatica a tenere il passo dei centri commerciali presenti nella cintura urbana. Perché non è più attrattivo come in passato? «Prima di guardare fuori dalla vetrina, osservo da dietro il bancone e faccio autocritica: c’è un problema di offerta da parte dei commercianti. Bergamo è una città di altissimo livello e perciò deve saper stare al passo. La flessibilità del negozio ti da lunga vita, però tu devi essere in grado di cambiarlo».

Una voce di spesa che pesa maggiormente sui commercianti è quella degli affitti alti dei negozi. Sta affrontando il problema? «Gli affitti sono decisamente alti, questo è indiscutibile. Noi ci aspettiamo si possa avviare un discorso di affitto dilazionato, congruo al soggetto o alla merce che proponiamo.

È a favore di un’area pedonale più ampia che tocchi anche le aree attigue al Sentierone o preferisce una zona mista pedoni/auto? «Assolutamente mista. Non si può solo fare un’area pedonale, andremmo a scontrarci con le comodità che ci sono nella periferia. Non si può desertificare la città. Dobbiamo dare il massimo confort, dal negozio all’auto ci deve essere un tragitto breve. Va bene l’area pedonale finora sperimentata dal Comune».

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