Il Coordinamento Comitati su Orio
«Limiti superati, il problema si sposta»

Dopo che l’Arpa ha annunciato lo studio di nuove rotte per i voli di Orio al Serio, anche il Coordinamento Comitati Aeroporto di Bergamo, Seriate, Grassobbio, Orio al Serio interviene per dire la sua, con un comunicato molto secco.

«Ancora una volta cercano di rifilarci la storiella delle nuove rotte (però adesso le chiamano traiettorie) per “diminuire la popolazione esposta”. Volutamente però si omette che questo aeroporto ha superato tutti i limiti di sviluppo previsti dal Decreto Autorizzativo del 2003 (siamo a quasi il doppio delle Unità di Traffico ammesse), che la popolazione esposta è almeno 5 volte quella prevista dal Piano di Sviluppo autorizzato, che nonostante la sentenza del TAR che ha bocciato la Zonizzazione Acustica si continua a non applicare i parametri della Zonizzazione Comunale ben più restrittivi» scrive il Comitato.

«Il Comune di Bergamo e la Provincia sono tutti presi a litigarsi sulla spartizione delle poltrone nel CdA di Sacbo e intanto perseguono i loro interessi di azionisti , purtroppo per noi sono anche i tutori della salute dei cittadini - continua il testo -. Nonostante le pressanti richieste di molte amministrazioni Comunali del dintorni aeroportuali, anziché applicare la doverosa terapia di un rigoroso rispetto dei limiti di legge, cercano soluzioni palliative per spostare il problema da un Comune all’altro e da un quartiere all’altro della città, per “diminuire la popolazione esposta”, fingendo di ignorare che ci sono Comuni a est la cui soglia di rumore arriva a 69 db e che vedono ulteriormente incrementata la quota di traffico aereo, che ci sono quartieri della città di Bergamo (Campagnola, Malpensata) che comunque si “spalmi il traffico” resteranno sempre sotto le rotte di decollo, mantenendo una entità di rumore almeno doppia di quella prevista dal Piano di Sviluppo autorizzato . In campagna elettorale era stato promesso che “nessun quartiere di Bergamo avrebbe dovuto superare la soglia dei 60 db”».

Il Comitato prosegue commentando il sistema aeroportuale lombardo: «È gestito in maniera anomala e fortemente lesiva degli interessi dei contribuenti perché Malpensa è ridotta allo stremo con pesanti turni di cassa integrazione e personale fortemente ridotto, Linate in pieno centro città che sopravvive, Montichiari che costa ai contribuenti un fiume di denaro e gode di un traffico inesistente mentre Orio scoppia di lavoro. Sicuramente, per Orio Ryanair è fondamentale, senza questo vettore sarebbe alla fame ma è altrettanto vero che essere “preda” di un unico cliente è traumatizzante per l’impresa e per il territorio». E conclude: «Come sempre manca una visione globale e di ampio respiro che pianifichi e non rattoppi come spesso succede nel nostro Paese , purtroppo tutti sono troppo impegnati per l’oggi il domani riposa sulle ginocchia degli dei».

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