Il Movimento per la Vita Bergamo
Antonella Goisis nuovo presidente

Antonella Goisis - dirigente medico dell'Unità operativa di Cure Palliative all'Hospice della casa di cura «Beato Palazzolo» di Bergamo e membro del Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Bergamo - è il nuovo presidente del Movimento per la Vita di Bergamo.

Antonella Goisis - dirigente medico dell'Unità operative di Cure Palliative all'Hospice della casa di cura «Beato Palazzolo» di Bergamo e membro del Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Bergamo - è il nuovo presidente del Movimento per la Vita di Bergamo.

Nel corso del suo mandato sarà affiancata da Giusy Cavalleri Norbis (vicepresidente), Carlo Gualteroni (vicepresidente e responsabile formazione), Anna Marinelli (segretaria generale e referente scuole), Assunta Consoli (aiuto segretaria), Margherita Giua (referente scuole), Sara Peano (referente per collegamento con Scienza e Vita e l'Associazione Italiana Donne Medico di Bergamo), Cesare Pesenti (referente regionale).

«Desidero, innanzi tutto, ringraziare gli amici che mi hanno proposto per questo incarico impegnativo e al contempo affascinante - commenta Antonella Goisis -: promuovere la vita nel contesto storico, sociale, e culturale che stiamo vivendo è quasi un atto di coraggio, ma noi, memori delle parole del Beato Pontefice Giovanni Paolo II, non abbiamo paura».

Quanto a come intende organizzare il proprio mandato, la dottoressa Goisis ha già le idee chiare: «L'articolo 3 dello Statuto del Movimento per la Vita di Bergamo, fondato il 23 maggio 1992, ribadisce che il Movimento si propone di promuovere, sia a livello individuale, sia nell'ambito di gruppi sociali organizzati, una mentalità aperta all'accoglienza edalla protezione di ogni essere umano fin dal suo concepimento, in tutte le sue esigenze ed in tutto l'arco del suo sviluppo, fino alla morte naturale. E noi questo faremo, senza alcun dubbio».

«Il nostro obiettivo - prosegue - è quello di riaffermare il diritto alla vita di ogni essere umano, negando che alcuno, singolo o collettività, abbia il potere di disporne in qualunque fase del suo sviluppo. Molto è stato fatto in questi anni per la tutela della vita che nasce, ma molto si deve iniziare a fare, come Movimento, per la tutela della vita che muore. Mi rendo conto che è più facile parlare di bambini e mamme da tutelare piuttosto che di persone in età avanzata con malattie croniche invalidanti, quando non addirittura terminali, ma anche lì la vita va promossa e, soprattutto, tutelata».

«Dal punto di vista legislativo - rileva la sottoressa Goisis - solo due anni fa è stata promulgata la Legge 38, che ha fatto fare al nostro Paese un passo importante nel territorio difficile del fine vita. La Legge sulle DAT è ancora ferma, in attesa dell' approvazione definitiva del Senato. Nel frattempo, la voglia di eutanasia in Italia e in Europa continua a crescere; penso all'Olanda, dove si sta aprendo una nuova, controversa battaglia per la “dolce morte”: il suicidio assistito per anziani che non hanno una malattia peculiare, ma considerano che non abbia più senso vivere. Alla luce di questa premesse, il Movimento per la Vita di Bergamo, per il prossimo triennio, si propone di sviluppare un'intensa attività culturale seguendo un percorso di sensibilizzazione per approfondire sia tematiche disattese e rimosse come la morte, la sofferenza, il dolore, parti integranti e insostituibili della vita umana, sia argomenti di respiro universale quali le età della vita, la paura, il coraggio, l'indifferenza, l'amore, la felicità, la giustizia, l'etica».

«La nostra ambizione - concljude il nuovo presidente del Movimento per la Vita di Bergamo - è parlare al cuore dell'uomo, quello profondo, come direbbe S. Agostino, perché è soprattutto lì, nel silenzio della propria anima, che, a nostro avviso si possono operare le riflessioni, le deduzioni che portano a vedere la vita attraverso l'unica realtà che conta, quella dell' Amore. Ci auguriamo che la vastità dello sguardo e i contributi offerti da scienziati, filosofi, scrittori, sociologi, opinion leaders che hanno scelto di starci vicino e appartengono alle correnti più varie, perché anche le voci fuori dal coro sono per noi importanti, ci aiuteranno a cercare di raggiungere i nostri obiettivi».

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