Il Pd boccia Trenord e Pirellone
«La peggiore puntualità del Nord»

Secondo i dati presentati, la puntualità dei treni è scesa dall’82% di marzo al 77% di giugno e le soppressioni sarebbero passate dall’1,2% al 2,3%.

«Ancora largamente insufficiente», per il Pd lombardo, il bilancio dei primi sei mesi di gestione del trasporto ferroviario in Lombardia da parte dell’ad di Trenord Cinzia Farisè e dell’assessore della Regione alla Mobilità Alessandro Sorte. Secondo i dati presentati dai democratici, la puntualità dei treni è scesa dall’82% di marzo al 77% di giugno e le soppressioni sarebbero passate dall’1,2% al 2,3%. Risultati «lontani dall’obiettivo della Farisè del 90% di treni puntuali in 6 mesi», ha affermato il consigliere Pd Agostino Alloni, evidenziando che il dato è inferiore a tutte le altre Regioni del Nord, che hanno superato negli ultimi mesi la soglia del 90%.

Alloni, durante una conferenza stampa a Palazzo Pirelli con il capogruppo democratico Enrico Brambilla e il consigliere Jacopo Scandella, ha aggiunto che «il dato sulla puntualità sarebbe anche peggiore se non fosse usato lo stratagemma delle soppressione parziali di un tratto e non di tutta la linea, per le quali non c’è nemmeno il bonus” ritardi” per i passeggeri. Altro punto sollevato quello dei nuovi convogli: dei 63 treni annunciati, secondo l’assessore Sorte ne sono stati consegnati 38 mentre da una ricostruzione del Pd ne risulterebbero 30. I democratici hanno infine ribadito la loro proposta alla Giunta: mettere il servizio ferroviario a bando con gara europea e stabilire una previsione di rinnovo del 60% dei treni, per un totale di 200 convogli.

«Sulla base dei dati raccolti riteniamo che il servizio ferroviario offerto sia ancora largamente insufficiente – dichiara Scandella – rispetto al 90% auspicato da Trenord ad inizio anno ad oggi l’indice di puntualità nei giorni festivi nelle ore di punta è sceso in tre mesi dall’82 al 77% segnando un ribasso di ben cinque punti percentuali. Per non parlare del numero delle soppressioni, che tanto fanno infuriare i pendolari, che hanno subito sempre nello stesso periodo, un incremento di quasi 150 treni cancellati. Non si può andare avanti così - aggiunge – senza un piano industriale serio e con una gestione da parte della Regione da dilettanti allo sbaraglio: ancora oggi non si conoscono con esattezza quanti treni nuovi circolano sulla rete ferroviaria regionale e quali linee servono – precisa -, per non parlare di quelli che ancora devono essere immessi sui quali a richiesta ufficiale all’assessore Sorte abbiamo avuto solo risposte vaghe».

Ed è proprio sull’operato dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Sorte che il consigliere Scandella rivolge la sua critica. «L’assessore è un gran chiacchierone, abbiamo lasciato sei mesi di tempo a lui e all’amministratore delegato di Trenord di insediarsi e di operare per il bene dei pendolari lombardi. Tirando le prime somme possiamo dire con certezza che il piano puntualità decantato a gennaio è fallito. Una disfatta che diventa ancor più evidente se si paragonano i dati della Lombardia con il resto del Nord Italia: la nostra regione è fanalino di coda – continua – segna uno scarto negativo che varia dai 5 ai 10 punti percentuali. Ad oggi, inoltre, ancora non è dato sapere come verrà riorganizzato il sistema ferroviario una volta concluso Expo. L’unica certezza è il piano di razionalizzazione annunciato per l’intero mese di agosto che svantaggia, e non poco, interi territori: penso ad esempio alla linea Cremona –Treviglio – Milano ed ai collegamenti da Milano verso Bergamo e Brescia».

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