«Beffato» dall’Inps dopo 41 anni
La Cgil: «Il caso ha dell’incredibile»

Il patronato: «secondo le nostre simulazioni doveva incassare 1.500 euro lordi. Abbiamo presentato ricorso ma l’Inps l’ha respinto».

Si tratta di un caso limite, una vera e propria dolorosa eccezione ma l’Inca Cgil di Bergamo invita ugualmente l’Inps a risolvere al più presto la questione del «doppio programma» per la simulazione e il calcolo effettivo della pensione: dopo il caso del pensionato di Sorisole e dei suoi 430 euro di pensione con 41 anni di contribuzione, ad intervenire è Rossella Barcella, responsabile dell’Inca Cgil di Bergamo.Il caso era scoppiato nei giorni scorsi, dopo che sulla Briantea era comparso un cartello di denuncia e in rete era stato aperto un sito Internet per raccontare la vicenda.

«Il caso del signor Mussetti ha davvero dell’incredibile, risultato di un meccanismo infernale tanto eccezionale quanto doloroso. Quando abbiamo svolto la simulazione del calcolo della pensione a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto, la cifra si aggirava sui 1.500 euro lordi. La sede Inps di Bergamo ha liquidato invece una pensione di un importo nettamente inferiore, 430 euro. Abbiamo presentato un ricorso che l’Inps ha respinto. Il cambio di attività del lavoratore quasi a fine carriera (ha lavorato negli ultimi anni come operaio agricolo) ha condotto ad un calcolo dell’importo previdenziale secondo la normativa particolare dei lavoratori agricoli, vedendosi in pratica decurtare pesantemente quanto dovuto per i tanti anni in cui svolgeva altra attività. La simulazione svolta da noi, dunque, non è stata quella reale: non capita praticamente mai, con l’eccezione limite della discrepanza di calcolo causata da un “doppio programma” di calcolo adottato dall’Inps. Ecco perché invitiamo l’Inps a risolvere questa doppia modalità che, se pur eccezionale, ha provocato un caso così marcato di differenza tra quanto atteso e quanto effettivamente percepito».

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