Piano del governo: freno al lavoro festivo
E stretta anche sull’e commerce

La proposta di legge è già stata presentata e prevede una brusca frenata alla liberalizzazione dell’apertura dei negozi.

I numeri sono nero su bianco nel testo depositato in aula dal sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa, che ha ripreso un testo del collega pentastellato Michele Dell’Orco ora sottosegretario alle infrastrutture. Nelle intenzioni dei due esponenti del governo i negozi non possono aprire non più del 25% nei giorni festivi. Il calcolo è presto fatto: dodici aperture festive all’anno. La regola è prevista anche per le attività online. Si potrà fare l’ordine di domenica, ma l’esecuzione della preparazione e della spedizione del prodotto dovrà essere sottoposta agli stessi paletti imposti a tutti i negozi italiani. Quali conseguenze ci potrebbero essere per i lavoratori? Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro col Ministro del Lavoro Di Maio per ricevere rassicurazioni e mettere ordine nella legislazione.

All’articolo 1 della proposta di legge si dispone «il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio, che svolge un’attività commerciale come individuata dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte” e inoltre stabilisce che “le attività di somministrazione di alimenti e bevande non sono soggette ad alcun obbligo di chiusura domenicale o festiva” e infine che “il piano per la regolazione dei giorni di apertura di cui al comma 3 prevede per ogni comune l’apertura del 25 per cento degli esercizi commerciali per ciascun settore merceologico in ciascuna domenica o giorno festivo, comunque non oltre il massimo annuo di dodici giorni di apertura festiva per ciascun esercizio commerciale».

L’articolo 2, invece, «dispone l’istituzione di un Osservatorio sulle aperture domenicali e festive presso il ministero dello Sviluppo Economico. L’Osservatorio avrà il compito di verificare gli effetti della regolazione delle aperture domenicali e festive prevista dalle legge e sarà composto da dieci membri (quattro funzionari del Mise, due rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative e due rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori maggiormente rappresentative».

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