Il raddoppio Fs c’è, le altre opere sono a metà

Sottopassi ancora non collaudati o chiusi, a più di un anno dal potenziamento della linea per Treviglio

Il raddoppio ferroviario Bergamo-Treviglio lascia lungo i suoi 22 chilometri una serie di opere complementari incomplete, non collaudate, sulle quali i sindaci protestano. È il caso di un nuovo sottopasso realizzato ma mai aperto tra Verdello e Verdellino, oppure dei cartelli gialli, installati all’ingresso dei sottopassi ormai operativi di Ciserano e Levate, con sopra la scritta: «Strada non collaudata, l’Amministrazione declina ogni responsabilità».Era il 14 giugno del 2003 quando i cantieri per i 22 chilometri di raddoppio tra Bergamo e la linea Milano-Venezia, a Treviglio, aprirono ufficialmente. Volessimo azzardare unparagone con altre opere, mai partite o in fase di gestazione da 10 anni (ce ne sono in Bergamasca) il raddoppio, tutto sommato, si è comportato bene. Non fosse per il fatto che rischia di mancare quell’opera chiamata «Salto di Montone», cioè uno svincolo adeguato e veloce, che colleghi senza alcun problema i treni provenienti da Bergamo alla Milano-Venezia, che da Treviglio a Pioltello correrà dall’anno prossimo su quattro binari.Quanto a opere complementari Rete ferroviaria italiana Spa (tra le società per le grandi opere del gruppo Fs) ha creato tre nuovi sottopassi a Treviglio, con l’eliminazione di due passaggi a livello, un nuovo sottopasso ad Arcene, uno a Ciserano, due a Verdellino (uno dei quali al confine con Verdello, l’altro verso l’area industriale di Zingonia), due a Levate, mentre entro l’anno dovrebbe essere risolta la situazione del sottopasso di via Santuario, a Stezzano, dove i lavori per il raddoppio si sono incrociati con quelli per la quarta corsia dell’A4. Ci sono poi le tre nuove stazioni di Stezzano, Levate e Arcene, la cui struttura di base è stata realizzata, ma sulle quali mancano opere di collegamento, ad esempio la circonvallazione di Arcene, e parcheggi.STRADE NON COLLAUDATE«Per almeno un anno dall’ultimazione dei lavori – commenta il sindaco di Ciserano Natale Zucchetti – mi sono rifiutato di aprire il sottopasso che porta ad Arcene, in quanto Rfi non aveva assolutamente pensato a una viabilità adeguata per gli automobilisti in uscita dalla sottovia proprio in direzione di Arcene, dove l’immissione avviene su una strada, stretta, lungo una curva pericolosa. Ho infine ceduto a molte pressioni delle stesse ferrovie, che ci chiedevano di dare il via libera al sottopasso, ma è stata necessaria l’installazione di un cartello che indica la mancanza di collaudo per la strada del nuovo passaggio. Gli automobilisti ci transitano attualmente a loro rischio e pericolo e stiamo sollecitando Rfi affinché si chiuda ogni pratica sul sottopassaggio, senza esporre il Comune e gli automobilisti a ulteriori rischi». Stesso cartello giallo, bene in vista, è installato all’entrata e all’uscita (in entrambi i sensi di marcia) del sottopasso nuovo di via Caravaggio, a Levate , aperto da circa un anno. Qui la situazione è ancora più grave, visto che per lavori di riqualificazione del centro l’Amministrazione comunale ha chiuso il sottopasso centrale di via Santuario, e quindi via Caravaggio è attualmente l’unico punto di attraversamento della ferrovia. Attraversamento non collaudato. «I nostri uffici hanno optato per l’installazione di quel cartello, necessario – commenta il sindaco Vincenzo Marchetti –. Non è possibile che le ferrovie non procedano a un adeguato collaudo. I cantieri aperti sono ancora troppi: si parla ora di fine 2007 per l’apertura delle tre nuove stazioni di Levate, Arcene e Stezzano. E anche in questo caso c’è stato uno slittamento».VERDELLO-VERDELLINO, RITARDI Per Verdello, e in particolare per Verdellino, le previsioni all’inizio di tutti i lavori per il raddoppio, erano rosee, e rappresentavano una sorta di rivoluzione per il confine tra i due Comuni, con l’eliminazione del passaggio a livello trafficatissimo nei pressi della stazione. Il piano dei Comuni e delle ferrovie prevedeva, e prevede attualmente, la creazione di un sottopasso a Verdellino (a Sud della stazione) tra via Matteotti e via Anedari, che è stato realizzato, è funzionante, ma attualmente sbuca su una stradina di campagna senza misure di sicurezza che però porta dritta alle mega carreggiate della zona industriale di Zingonia. Manca invece il sottopasso tra via Corrado Alvaro (a Verdellino) e via Verga, in quel di Verdello, a Nord della stazione: un’opera che segna il confine tra i due Comuni e dovrebbe poi consentire la chiusura definitiva del passaggio a livello. «Il sottopasso di via Alvaro c’è – dice il sindaco di Verdellino Giovanni Bacis –: quel che manca sono le strade alle quali collegarlo, sia sul nostro territorio che su quello di Verdello. Per poter progettare noi la strada e realizzarla abbiamo siglato nell’ottobre del 2005 una convenzione con le ferrovie, in base alla quale avremmo ricevuto un milione e 800 mila euro per le opere necessarie. Mancano ancora 800 mila euro e finché il Comune non avrà la certezza del pieno rispetto degli accordi, non procederà ai lavori. Aspettiamo solo Rfi, e abbiamo già preavvertito i professionisti per il progetto. È passato ormai un anno dalla convenzione e il nuovo assetto viabilistico tra Verdello e Verdellino non c’è ancora. A questo punto chiediamo alla Regione di convocare il Comitato di vigilanza sui lavori riguardanti il raddoppio». Convenzione quasi identica è stata sottoscritta tra Rfi e il Comune di Verdello, per 1 milione e 850 mila euro: «Si pensi solo al fatto che le Ferrovie – commenta il sindaco Tiziano Agostinelli – in passato si erano dette certe di poter chiudere definitivamente il passaggio a livello entro il 31 dicembre 2005: siamo a novembre del 2006, e ancora non ci sono i soldi per raggiungere quell’obiettivo».LE FS: SOLO ATTI BUROCRATICI Restano ancora pendenze, quindi, a Ciserano, Verdello e Verdellino: in parte inspiegabili. Mentre procedono i lavori a Stezzano per rendere compatibile l’incrocio tra sovra e sottopasso di A4 e raddoppio, e ad Arcene, per la nuova circonvallazione Ovest fondamentale per raggiungere la futura stazione. «Ma attualmente a Ciserano, Verdello, Verdellino e Levate – dicono dall’ufficio stampa del gruppo Ferrovie dello Stato – mancano solo atti burocratici. Tutti i sottopassi sono già agibili (ma dall’ufficio non si entra nel merito della differenza tra agibilità e possibilità di collaudo) e manca un definitivo atto burocratico che segni il passaggio di consegne dalle ferrovie ai Comuni: un atto che interesserà tutti, da Treviglio a Bergamo. Quanto ai cartelli relativi alle strade non collaudate, Rfi ribadisce di non essere responsabile di quelle installazioni. La strada è agibile». Una nota a parte per il passaggio tra Verdello e Verdellino: «I due Comuni – spiegano dal gruppo Fs – hanno già ricevuto un milione di euro a testa per le strade di collegamento. C’è in effetti un certo ritardo per gli 800 mila euro da destinare a Verdellino. Ma confidiamo nel fatto che entro fine novembre ci sarà un bonifico a favore delle Amministrazioni comunali». Mentre indiscrezioni dicono che di soldi proprio, non ce ne sono. E mentre i sindaci stanno per avviare contatti con i privati espropriati da Rfi per tutte le opere, per verificare a che punto sia ogni iter per gli indennizzi.(10/11/2006)

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