Il restauratore di rottami di guerra
Tutto è iniziato da un camion Usa

Una passione del tutto particolare, sicuramente impegnativa e anche un po’ ingombrante. Silvano Bettineschi, 53 anni di Rovetta, colleziona mezzi della seconda guerra mondiale.

E no, non stiamo parlando di modellini in scala da mostrare ad amici e parenti in qualche teca, buoni solo a prender polvere. Stiamo parlando di mezzi veri, quelli che la guerra l’hanno fatta sul serio. Che poi sono stati riutilizzati e alla fine abbandonati in qualche discarica o da qualche demolitore. È lì che, letteralmente, li va a scovare Silvano.

«Non colleziono - spiega - mezzi che trovo da altri collezionisti. Li vado a prendere dai demolitori e li risistemo, li faccio tornare come nuovi». Un lavoraccio che dura anche un anno. Silvano prima trova i mezzi. Una volta individuato ed acquisito l’obiettivo si passa alla fase di recupero. «Porto a casa - racconta Silvano - il mezzo e lo smonto dalla A alla Z. Poi passo alla fase della sabbiatura, quella che serve a “pulire” le superfici dei pezzi prima dell’applicazione di uno strato protettivo contro la corrosione. Infine rimonto il tutto pezzo per pezzo. Se alcuni pezzi non sono in ottime condizioni cerco di sostituirli, ma sempre e solo con altri pezzi originali».

Un Gmc americano a cassone che apparteneva a papà Samuele è stato il mezzo che ha dato il là alla collezione, che annovera tra i suoi pezzi anche alcuni mezzi rarissimi: cisterne per il trasporto dell’acqua, carri armati Sherman, una limousine Plymouth del 1939 e un bulldozer caterpillar, oltre a un F104, solo per citarne alcuni. Il museo di Silvano per il momento è visitabile virtualmente a questo indirizzo internet

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