«In aula solo se ci saranno le condizioni»
Nuovo calendario, recuperi e valutazioni

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina lo aveva già detto alla Camera, e ora, in Senato, lo ha scandito in modo ancora più chiaro: «A scuola si tornerà se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno».

Dunque nessuna certezza non solo sulla data ma neppure sulla possibilità che le scuole vengano riaperte. Sulla maturità è arrivata per i 500 mila studenti che dovranno affrontarla dal 17 giugno una prima, importante certezza che riguarda le commissioni.

«Il mio orientamento - ha chiaro Azzolina - è di proporre una commissione d’esame formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti, dall’altro un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame». La titolare del ministero di viale Trastevere ha ribadito che si tratterà di un esame «serio» con un approccio «che non vuole essere finalizzato alla rigidità formale ma intende volgere alla valorizzazione dei percorsi di ognuno». Ed ha poi annunciato la predisposizione di una serie di misure, anche in deroga alle disposizioni vigenti, che riguardano la valutazione intermedia e finale degli studenti, le modalità di recupero degli apprendimenti, i requisiti di accesso e struttura degli Esami di Stato, la ridefinizione del calendario scolastico. L’anno scolastico, comunque, ha ribadito, sarà valido. In Italia, ha spiegato, ben 8,3 milioni di alunni sono rimasti senza la scuola, una quota che nel mondo, a causa del Coronavirus, ha coinvolto addirittura 1,5 miliardi di studenti.

Un monitoraggio condotto in queste settimane dal ministero ha evidenziato che 6,7 milioni di allievi sono coinvolti dalla didattica a distanza - dunque 1,6 milioni sono rimasti senza didattica dalla chiusura delle scuole - e il 67% delle scuole che l’hanno attivata prevedono forme di valutazione. Ben l’89% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con disabilità e quasi la metà degli istituti è riuscito anche a svolgere riunioni degli organi collegiali a distanza. Molti i fondi investiti in queste settimane per le scuole: dai 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli istituti e per la dotazione di dispositivi di protezione e igiene ai 70 milioni per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali, ai 10 milioni per il potenziamento delle piattaforme e degli strumenti digitali nelle scuole ai 5 milioni per la formazione del personale scolastico sulle metodologie per la didattica a distanza, fino all’assunzione di mille nuovi assistenti tecnici informatici, agli 8,2 milioni stanziati per sostenere gli animatori digitali e alla garanzia del lavoro ai docenti e al personale Ata con contratto a tempo determinato: «lavoriamo perchè nessuno perda il lavoro a causa del Covid 19», ha spiegato la ministra.

«Nel continuare a fare suola a distanza - ha concluso Azzolina - intravediamo una chance di normalità e di prosecuzione delle relazioni interpersonali». I provvedimenti sulla Maturità hanno ottenuto il plauso degli studenti che però ora chiedono che si decida anche sulla seconda prova. «Il ministero deve chiarire definitivamente come sarà svolto l’esame - sottolinea Giulia Biazzo, coordinatrice dell’Unione degli studenti - sono ancora troppe le differenze sulle modalità di didattica a distanza». Anche la Rete degli studenti sottolinea che «ancora troppe domande restano irrisolte». Il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro, invece, indica la necessità che finita l’emergenza sanitaria i libri di testo, dopo i tablet, siano dati in comodato d’uso gratuito.

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