Incinta, in coda per ore ai prelievi
Poi è troppo tardi: mandata a casa

Protagonista della vicenda, al Centro prelievi dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, una 34enne di Bergamo, incinta alle trentaquattresima settimana. È rimasta in coda aspettando il suo turno così a lungo che poi non era più possibile eseguire l’esame.

Protagonista della vicenda, al Centro prelievi dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, una 34enne di Bergamo, incinta alle trentaquattresima settimana. La donna mercoledì si è presentata all’ospedale per sottoporsi ad alcuni accertamenti di routine, tra cui il consueto esame del sangue più quello delle urine e, per la prima volta, la curva glicemica.

«Poco prima di Natale avevo chiesto informazioni – spiega la donna, alla sua seconda gravidanza – e al telefono mi avevano spiegato che mi sarei dovuta presentare prima delle 9 a digiuno da almeno otto ore. Martedì ho cenato alle 19,30 e alle 8,15 ero in ospedale».

Racconta di essersi recata all’accettazione, di aver ritirato il numerino, di aver pagato e di essersi messa in coda. «Prima di me aspettavano 79 persone, la corsia preferenziale per le gravide non c’è».

Il suo turno è arrivato alle 9,45: «A quel punto l’addetta mi chiede a che ora ho cenato e dice che essendo passate più di 14 ore dalla cena sarei dovuta tornare un’altra volta».

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