Indagato il questore Finolli
Nel mirino la vicenda Inps

Induzione indebita e peculato sono i reati che vengono contestati a Dino Finolli, in un’indagine dove risulta protagonista di un episodio e di un ruolo che gli investigatori ritengono illecito.

«Signor questore, firmi qui». È con il decreto di perquisizione in mano che il pm Maria Cristina Rota e 5 uomini della polizia giudiziaria alle 9 di lunedì 30 aprile si sono presentati in questura. Un documento col quale poter cercare carte e tracce del suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta, ma che significa sin da ora una cosa: che Dino Finolli è indagato.

Il questore si sarebbe prodigato, nell’autunno scorso, per organizzare un pranzo fra il direttore dell’Inps di Bergamo Angelo D’Ambrosio e il suo amico Gianni Cottone, imprenditore che, presentandosi come procuratore della società di intermediazione di lavoro Maxwork, chiedeva il modo di dilazionare la quindicina di milioni di debito con Inps e Agenzia delle Entrate (la Maxwork specifica che è un collaboratore esterno a cui non era stato conferito questo incarico).

Stando a chi indaga, il gesto di Finolli si qualificherebbe come un’induzione indebita perché, con la sua presenza, avrebbe esercitato una pressione psicologica sul direttore dell’Inps. Lui ha sempre ribattuto che nulla di illegale è stato commesso,sia nell’organizzazione del pranzo, sia durante l’incontro conviviale. «Cottone e il direttore dell’Inps erano tenuti a incontrarsi - aveva spiegato il questore nei giorni scorsi al nostro giornale -. E poi, Cottone doveva solo chiedere se la Maxwork rientrava nei parametri per ottenere la dilazione».

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