Indagine sui carabinieri a Zogno
Chiesi sedici mesi per ex capitano

Un anno e quattro mesi, in abbreviato, è la richiesta di condanna formulata venerdì 14 novembre in udienza preliminare dal pm Franco Bettini per l’ex capitano dei carabinieri di Zogno, Filippo Bentivogli.

È accusato di aver riferito segreti d’ufficio alla compagna, Silvana Sonzogni, imprenditrice che figurava tra gli indagati e s’è tolta la vita nella sua casa di Zogno l’11 novembre del 2012. Ma deve rispondere anche di aver omesso la denuncia di alcuni reati, tra cui un presunto spaccio di droga.

Era il 2010 e l’ufficiale - secondo gli inquirenti - avrebbe partecipato con la compagna a feste in abitazioni private della Valle Brembana. Durante questi party, secondo le accuse, il capitano, «ufficiale di polizia giudiziaria in servizio permanente effettivo», «ometteva di denunciare la cessione e l’uso di stupefacenti da parte di alcuni soggetti». A metterlo nei guai era stata una telefonata intercettata proprio alla sua compagna Silvana: «A quella festa lì - diceva la donna a una persona non identificata - c’era un giro esagerato di droga. Sono andata con Filippo che disse: io qui dovrei arrestarli tutti».

L’ufficiale deve rispondere anche di due episodi di rivelazione del segreto d’ufficio. Il primo il 12 ottobre 2010, quando - stando alle accuse - «sollecitato dalla fidanzata Sonzogni Silvana, riferiva a... (un imprenditore di Zogno, ndr) le ragioni per le quali una pattuglia del carabinieri avesse effettuato un controllo nel piazzale della ditta del padre». Il secondo risale al 17 novembre 2010, quando - stando alle carte della Procura - avrebbe «informato Sonzogni Silvana dei servizi di controllo programmati dai carabinieri di Zogno nei confronti di detentori di arma da fuoco, al fine di consentire a quest’ultima di informare la madre, che deteneva illecitamente un fucile da caccia».

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