Influenza, Bergamo vicina al boom
Il picco dei contagi entro fine mese

Intere famiglie a letto, uffici svuotati per personale rimasto a casa a combattere con febbre e mal di gola, ambulatori di medici e pediatri che «scoppiano» di pazienti.

L’influenza anche quest’anno in Italia sta arrivando al culmine e Bergamo, secondo quanto gli esperti del settore e i dati statistici indicano, non è ancora al picco, ma ci è vicina, un po’ in ritardo rispetto ad altre zone d’Italia.

Le cifre le spiega Giancarlo Malchiodi, dirigente Area salute pubblica dell’Asl, Azienda sanitaria locale di Bergamo: « In Bergamasca siamo a percentuali vicine a 10 casi per 1.000 residenti, tra i bambini, e a 4 casi ogni 1.000 residenti tra la popolazione più anziana. Sappiamo che i casi sono in costante crescita, ma ci accorgeremo del picco solo a posteriori, cioè quando i casi cominceranno a decrescere».

Intanto, segnala Guido Marinoni, segretario provinciale Fimmg, Federazione italiana medici di base, gli ambulatori di medici e di pediatria nella Bergamasca «stanno lavorando a ritmi altissimi, e i casi di influenza stanno aumentando, anche se va segnalato che non ci sono situazioni a rischio. Però va rimarcato che quest’anno la sindrome influenzale sembra aver colpito in modo più incisivo anche per la diffusione del timore sul vaccino».

A Bergamo, comunque, il calo delle vaccinazioni sarebbe stato minimo, e, rimarca Malchiodi, non sembra aver avuto effetti determinanti sulla diffusione del virus: «Va tenuto conto che non tutti i casi sono riconducibili allo specifico virus del ceppo che si è diffuso quest’anno; ci sono altri virus in circolazione, per esempio che colpiscono l’apparato gastrointestinale, che possono dare sintomi simili all’influenza . Nella Bergamasca dai campioni risulta che il 50% dei casi riguarda il virus dell’influenza, l’altra metà altri virus che possono colpire anche le vie aeree superiori.

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