Ingegneria medica all’Università
È il primo corso del genere in Italia

Era una delle promesse che il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Stefano Paleari, aveva fatto: una volta raggiunta una fase di assestamento negli investimenti sugli spazi a disposizione dell’Università, si sarebbe passati a investire di più sul capitale umano, sugli studenti e sulle proposte a loro dedicate.

Ed è proprio questo che si legge tra le righe del bilancio di previsione per il 2015, presentato lunedì 2 febbraio nella Sala Galeotti, nel Campus economico-giuridico in via dei Caniana, in un incontro aperto al pubblico. L’Università nel 2015 lavorerà tenendo conto, nei confronti degli studenti, di quattro parole chiave: qualità, semplicità, merito e welfare.

Confermato il Top Ten Program, programma dedicato agli studenti meritevoli, approvata una riduzione delle tasse per tutti gli studenti in base al reddito, l’Università stanzierà più fondi per la didattica e per la ricerca. Nel 2015 verranno assegnati alla didattica 4,3 milioni di euro, contro i 3,4 stanziati nel corso del 2014.

Si investirà inoltre nello sviluppo dell’offerta formativa (UniBg 20.20) per 200 mila euro, in particolare con l’introduzione di un corso di Ingegneria medica e tecniche della salute: «Il primo in Italia - ha sottolineato il rettore - con medici veri che insegneranno tra i banchi di un corso di ingegneria accanto ai “tradizionali” docenti. Un obiettivo raggiunto grazie alla collaborazione con l’ospedale Papa Giovanni XXIII, con il quale abbiamo stabilito una buona intesa».

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