K2, era ed è la cima degli italiani
Ora è anche un po’ più bergamasca

Era ed è la cima degli italiani, quella salita il 31 luglio 1954 da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. A distanza di 60 anni esatti, il K2 è diventato anche la vetta dei pachistani, sia pure con una sorta di «firma» bergamasca.

Era ed è la cima degli italiani, quella salita il 31 luglio 1954 da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. A distanza di 60 anni esatti, il K2 è diventato anche la vetta dei pachistani, sia pure con una sorta di «firma» bergamasca.

Lassù, sugli 8.611 metri seconda montagna della Terra, ieri infatti i primi a calcare la sua sommità senza utilizzare ossigeno alle 11.33 sono stati Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig e Ghulam Mehdi, Ali e Muhammad Sadiq, i sei alpinisti del Baltistan che di lì a poco si sono abbracciati con Michele Cucchi, guida alpina di Alagna Valsesia giunto in vetta, anch’egli senza ossigeno, un paio di ore più tardi. Identica la gioia e identico anche l’obiettivo.

Tutti e sette gli scalatori appartengono infatti alla spedizione «K2 60 years» che, in qualche misura, dicevamo, porta anche una firma bergamasca, essendo sostenuta dal Comitato EV-K2 Cnr di Agostino Da Polenza, da anni impegnato nella realizzazione e promozione del grande parco del K2, il Central Karakorum national park, oltre ad aver salito personalmente la vetta dal versante Nord nel 1983 e ad aver guidato successivamente altre tre spedizioni sulla stessa cima, con finalità non solo alpinistiche, ma anche scientifiche.

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